La visita, in sedici tappe, ripercorre le strade del quartiere popolare di Tor Pignattara, sorto agli inizi del Novecento attorno all’antico fosso della Marranella ad opera di edili, artigiani e commercianti immigrati nella nuova capitale in cerca di fortuna.
Dalle voci e dalle memorie dei suoi abitanti emergono i particolari della vita di ogni giorno sotto il regime fascista e negli anni del conflitto mondiale, fino ai mesi drammatici e violenti dell’occupazione nazifascista e della lotta per la liberazione.
Un itinerario, curato da Stefania Ficacci (autrice del volume Torpignattara. Fascismo e Resistenza di un quartiere romano, Roma: Franco Angeli, 2007) alla ricerca delle origini di un insediamento spontaneo, luogo di frontiera per molti, da sempre laboratorio di sperimentazione di convivenza e solidarietà.
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Codice itinerario: 0038
Regione: Lazio
Provincia: Lazio
Comune: Roma
Partenza: Piazza della Marranella
Coordinate partenza: 41.88005 º N 12.5422 º E
Arrivo: Piazza della Marranella
Coordinate arrivo: 41.88005 º N 12.5422 º E
Lunghezza totale (km): circa 3,5 km
Tempo di percorrenza:2,5 ore
Autore: APPasseggio (Stefania Ficacci)
Di seguito, riportiamo i punti d’interesse dell’itinerario, disponibile anche su APPasseggio APP, dove potrai consultare foto storiche e ascoltare le videonarrazioni della curatrice dell’itinerario:
Stazione di posta (Piazza della Marranella/incrocio via di Tor Pignattara)
Qui sorgeva una stazione di posta, ultima sosta per i contadini dei Colli Albani prima dell’entrata nella città . Nel 1911 l’area Tor Pignattara-Marranella venne considerata non più appartenente all’Agro Romano, ma al Suburbio, avviandola di fatto ad una futura edificazione, pur non rientrando ancora nelle competenze urbanistiche e amministrative comunali.
Il giro dell’anello (Via Amedeo Cencelli 8)
Ancora oggi l’incrocio fra via Casilina e via Amedeo Cencelli è chiamato “il giro dell’Anello”, a ricordare l’esistenza di una marrana (un bacino d’acqua piovana) attorno alla quale il tram elettrico compiva il suo giro per entrare nel quartiere. La ferrovia Roma-Tor Pignattara, primo tratto della linea Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, fu inaugurata nel 1914, dalla compagnia ferrotramviaria Società Ferrovie Vicinali (nata nel 1903) e poi passata in gestione alla Società Stefer. Il binario interno al quartiere venne inaugurato nel 1927, creando così la famosa biforcazione ad Anello.
Il Cannone – Monumento ai caduti delle Guerre mondiali (Via Carlo della Rocca / Incrocio via Casilina)
Il monumento venne costruito per volontà della parrocchia dei santi Marcellino e Pietro a Tor Pignattara in onore dei caduti delle famiglie del quartiere durante la prima guerra mondiale e inaugurato, con una solenne cerimonia, il 20 ottobre 1924, alla presenza di monsignor Bevilacqua, dopo una processione in onore della Beata Vergine del Rosario. Il monumento è costituito da un cannone austriaco, posto sul lato destro della via Casilina in direzione sud, a difesa del quartiere e della città da tutti i nemici provenienti dal meridione, compresi gli Alleati che entrarono nella città da via Casilina il 4 giugno 1944. Oggi una lapide ricorda i caduti di tutte le guerre.
Mausoleo di S. Elena e dei SS. Marcellino e Pietro ad duas lauros (Via Casilina 602)
L’area sepolcrale fu voluta dall’imperatore Costantino per la propria sepoltura e per quella di sua madre Elena. Il mausoleo sorgeva a tre chilometri da Porta Maggiore, lungo l’antica via Labicana (che solo in parte coincide con l’attuale via Casilina), su una preesistente zona militare di proprietà imperiale. In gergo fu poi chiamata “torre delle pignatte” (da qui il toponimo Tor Pignattara), per la presenza di â”pignatte”, mattoni a forma di anfore usate nella volta della cupola per conferirle stabilità . Il corpo di Sant’Elena riposò nel mausoleo fino all’XI secolo, quando fu trasportato nel Laterano (oggi il sarcofago in porfido rosso è conservato nei Musei Vaticani). Nel sito sono presenti le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro.
Complesso Istituto Case popolari presso l’Acquedotto Alessandrino (Via dell’Acquedotto Alessandrino)
Il complesso è composto da 7 villini plurifamiliari con entrata condivisa. Il lotto è compreso fra via Oreste Salomone, via Giuseppe Cei, via Pietro Rovetti e via dell’Acquedotto Alessandrino. Il progetto architettonico è del 1926, disegnato da Innocenzo Costantini e la ditta costruttrice – la società Mariani e Tamburini, per conto dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Roma.
Complesso case popolari Mille Vani (Via dell’Acquedotto Alessandrino)
Il complesso è costituito da un edificio con pianta a forma di M. Il lotto è compreso fra via dell’Acquedotto Alessandrino, via Natale Palli, via Oreste Salomone e via Carlo della Rocca. Fu costruito dalla Cooperativa Salices per conto della Società Immobiliare ARA (AnonimaRomana Costruzioni) fra il 1929 ed il 1932, su contributo del Governatorato di Roma di 1.000 lire per vano. Da qui la denominazione di “Mille Vani”.
Acquedotto Alessandrino (Via dell’Acquedotto Alessandrino)
Costruito intorno al 226 d. C. dall’imperatore Alessandro Severo, è l’ultimo acquedotto edificato prima della caduta dell’Impero romano d’Occidente. L’acquedotto aveva la funzione di convogliare le acque provenienti da una sorgente situata al XII miglio della via Prenestina, a nord di Colonna e di fronte all’antica Gabi nelle terme di Nerone in Campo Marzio (diventate poi terme alessandrine). Ha una lunghezza complessiva di 22 km, sotterraneo e aereo. All’altezza di Tor Pignattara l’acquedotto riemerge, dopo aver superato il fosso dell’Acqua Bullicante e raggiunge Porta Maggiore.
Scuola elementare Alfredo Oriani (Via Amedeo Cencelli 30)
La scuola elementare Alfredo Oriani (letterato romagnolo poliedrico, molto apprezzato da Benito Mussolini e dai primi teorici del fascismo, che lo ritennero un ispiratore e anticipatore) venne inaugurata in via Gino dall’Oro (in un’area lontana dal quartiere) nel 1929. La distanza notevole da Tor Pignattara la resero immediatamente inutilizzabile, soprattutto dagli scolari più giovani. Per questa ragione il Governatorato è costretto ad aprire una succursale nella centrale via Amedeo Cencelli, in alcuni edifici privati presi in affitto. Nel 1938, l’anno precedente all’apertura della nuova scuola del quartiere, le aule allestite erano 60 per un totale di 1.780 alunni iscritti. Nel 1930 era stata inaugurata una biblioteca popolare.
Targa ai caduti di Bandiera Rossa (Via Galezzo Alessi)
La targa ricorda due militanti di Bandiera Rossa. Guerrino Sbardella, tipografo, nato a Colonna nel 1916, arrestato il 6 dicembre 1943 insieme a Ezio Malatesta, fondatore del Movimento Comunista d’Italia, processato all’albergo Flora presso il Tribunale Germanico di Guerra, torturato e fucilato a Forte Bravetta il 6 gennaio. Aveva 28 anni. Pietro Principato, edicolante, nato a Reggio Calabria, collaborava attivamente con la Banda Pepe, nascondendo e distribuendo volantini e comunicazioni nei giornali. E’ ucciso da una guardia forestale nel pomeriggio del 5 giugno, mentre presta servizio di vigilanza nel quartiere, quando ormai gli Alleati sono già entrati a Roma.
Borghetto degli Angeli (Via dei Savorgnan)
Il “borghetto”, oggi chiamato Villa Certosa, era parte di una lottizzazione promossa dalla proprietaria della villa nella prima metà degli anni Venti. La lottizzazione comprende appezzamenti di terreno molto piccoli, edificati in totale autonomia da edili e netturbini immigrati dall’entroterra laziale durante gli anni del regime fascista. L’area si snoda lungo la via dei Savorgnan, fino all’edicola mariana della Madonna degli Angeli, dal quale ha preso la denominazione.
Complesso Istituto Case Popolari Casilino I (Via Galezzo Alessi / Incrocio via Casilina)
Il complesso, portato a termine nel 1926, è costituito da 6 palazzine con annessi cortili. Il progetto, denominato dall’Istituto Autonomo per le Case Popolari, Casilino I venne disegnato da Innocenzo Costantini e seguito da Paolo Tuccimei per la Società Anonima Costruzioni Edilizie.
Villa Certosa detta La Favorita (Via Casilina 222)
Antica tenuta, di proprietà anche della congregazione religiosa dei certosini, poi ceduta ad altri proprietari, la Villa certosa, chiamata la Favorita, venne adibita a vigna e poi a casale di campagna, fino all’ultima proprietaria, la contessa Ojetti, che la cedette alle suore di Nostra Signora di Namur, una congregazione di origine belga, giunta a Tor Pignattara per aprire una scuola elementare. Dopo l’edificazione del nuovo complesso scolastico nel parco adiacente, nella seconda metà degli anni Trenta le Suore di Nostra Signora di Namur ospitarono nella villa la congregazione religiosa delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, fondata dalla suora spagnola Madre Speranza. Negli anni Novanta la villa Certosa è diventata sede della congregazione delle Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta.
San Barnaba alla Marranella (Piazza dei Geografi 15)
Consacrata il 15 ottobre 1932 e affidata ai religiosi della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, detti Pavoniani dal nome del proprio fondatore Lodovico Pavoni, la prima parrocchia sorgeva in due capannoni di legno in un’area di campagna a ridosso della Marranella. Nel 1950 iniziano i lavori per la costruzione del nuovo edificio parrocchiale, composto dalla chiesa, dall’oratorio e dagli spazi per i servizi. L’inaugurazione ebbe luogo l’8 novembre 1952. Solo nel 1967 si ebbe però l’ultimazione della costruzione della chiesa attuale.
La Marranella (Via della Marranella)
Marranella è il nome di un torrente, oggi interrato e convogliato nella rete fognaria, che scorreva dall’Appia Antica a Ponte Mammolo, sfociando nell’Aniene. Nell’attuale piazza il fiumiciattolo formava un grosso bacino di raccolta delle acque di scolo, diventando, negli anni Venti, una fogna a cielo aperto.
Scuola Carlo Pisacane (Via dell’Acqua Bullicante 30)
La scuola elementare Luigi Michelazzi (tenente fascista caduto in Africa Orientale) e oggi denominata Carlo Pisacane venne inaugurata nel 1939. Il complesso scolastico ospitava 60 aule, refettori, locali servizi, docce, palestra, biblioteca e persino una sala radio per la filodiffusione. Nell’anno scolastico della sua apertura gli alunni iscritti furono 1.200.
Targa ai caduti di Bandiera Rossa e PCI (Piazza della Marranella)
La targa riporta l’elenco dei 26 partigiani del Pci e di Bandiera Rossa, abitanti a Tor Pignattara, Marranella, Villa Certosa, Acqua Bullicante e Borgata Gordiani e uccisi dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine, a Forte Bravetta e a via Tasso. Senza alcuna distinzione politica, evidenziando così il carattere pluralistico e solidale delle due forze antifasciste, la targa riporta l’epigrafe: “Ai martiri della libertà”.
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Credo di aver trovato un errore ortografico in questo articolo, ma grazie lo stesso per averlo condiviso