Una passeggiata a Tolosa, città rosa e smart

Capita che tu debba partire per lavoro e che a causa di uno sciopero dei controllori di volo a Fiumicino sia costretta ad anticipare il volo per Tolosa di ventiquattrore, un’occasione inaspettata per avere una giornata intera da dedicare all’esplorazione della “ville rose”, città ricca di storia e curiosità che val la pena raccontare.

Tolosa dall’aereo [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Arrivo in albergo e come sempre mi munisco di una cartina della città, colorando con un evidenziatore le zone che intendo esplorare il giorno successivo. Alla fine sarà una passeggiata di 15 chilometri in otto ore con qualche sosta ristoratrice.

Mappa di Tolosa con il percorso della passeggiata [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Mappa di Tolosa con il percorso della passeggiata [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Innanzitutto qualche informazione generale. Tolosa è il capoluogo dell’Occitania, nel dipartimento dell’Alta Garonna; a metà strada tra Atlantico e Mediterraneo, dista un centinaio di chilometri dai Pirenei. E’ nota come la “città rosa” per il colore dominante dei suoi edifici e monumenti. E’ attraversata dalla Garonna e quindi la visita si divide tra rive droite (riva destra) e rive gauche (riva sinistra). Inoltre la città si caratterizza per la presenza di due canali, il Canal du Midi che circonda gran parte del centro storico e il Canal de Brienne che si immette nella Garonna.

Tolosa è celebre per diversi fatti storici:

  • nel II secolo a.C. viene conquistata dai Romani che la chiamarono Tolosa;
  • nel 250 d.C. vi viene martirizzato San Saturnino, primo vescovo di Tolosa, per essersi rifiutato di partecipare a un rito pagano. Il martirio è terribile: viene trascinato da un toro per tutta la città. La sua sepoltura diviene un luogo di culto, una basilica funeraria, che nell’XI secolo diventerà l’attuale basilica di Saint-Sernin, una delle più maestose chiese romaniche d’Europa;
  • nel V secolo fu capitale del regno dei Visigoti, a noi ben noti, perché tra i protagonisti della caduta dell’impero romano (si pensi al Sacco di Roma del 410 d.C.);
  • nel 1218 muore qui Simon de Montfort, conte di Tolosa, fervente nemico dei Catari che avevano osato sfidare la Chiesa cattolica e per questo furono perseguitati in massa;
  • pur se deceduto nell’Abbazia di Fossanova, le spoglie di San Tommaso d’Aquino sono conservate dal 1369 nella chiesa domenicana detta Les Jacobins nel centro storico di Tolosa;
  • nel 1926 decolla con il suo aereo da Tolosa il giovane Antoine de Saint-Exupéry per trasportare la posta verso le colonie francesi oltre Atlantico;
  • nel 1941 rappresentanti di partiti antifascisti italiani firmano a Tolosa il documento che costituirà la base del Comitato di Liberazione nazionale;
  • negli anni Sessanta Tolosa vede l’immigrazione di un gran numero di pieds-noir algerini che contribuirono a una forte crescita della popolazione;
  • a Blagnac, nei pressi di Tolosa, è la sede dell’industria produttrice degli Airbus, attualmente il maggior produttore di aerei civili al mondo.

Passeggiando per le vie della città si noterà subito che i pannelli stradali sono tutti in due lingue, il francese e l’occitano o lingua d’Oc, a noi nota come lingua dei trovatori nel Medioevo e per noi italiani piuttosto comprensibile.

Tolosa: pannelli stradali in francese e occitano [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: pannelli stradali in francese e occitano [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Camminare a Tolosa è estremamente piacevole perché gran parte del centro storico è pedonalizzato ed essendo attraversato da poche macchine è piuttosto tranquillo e poco rumoroso. Moltissime strade sono lastricate con eleganti sanpietrini di porfido, dovunque sono presenti piste ciclabili e perfino i grandi boulevard strategici per la circolazione sono stati ridisegnati includendo ampi viali pedonali centrali e laterali. Tolosa inoltre è una città giovane, ospita numerose università, biblioteche, mediateche, centri culturali, musei, librerie d’ogni tipo. Dovunque è pieno di bistrot frequentati da giovani che bevono una birra o un aperitivo ai tavolini. Ma Tolosa è anche una città multiculturale, piena di negozi e ristoranti indiani, marocchini, thailandesi, libanesi…

Tolosa: selciato stradale [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: selciato stradale [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
A seguire un resoconto fotografico della passeggiata, che potrebbe ispirare chi volesse seguire le nostre orme.

Riva sinistra

Il vecchio mattatoio (Les Abattoirs), è stato trasformato in Museo di arte moderna e contemporanea. Purtroppo non riesco visitarlo perché è aperto solo dal mercoledì alla domenica.

Tolosa: Les Abattoirs [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Les Abattoirs [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
L’Hôpital de la Grave è un antico ospedale nel quartiere di San Cipriano a pochi passi dalla Garonna. Menzionato fin dal XII secolo, nei secoli ha ospitato i contagiati dalla peste e i poveri.

Tolosa: Hôpital de la Grave [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY, NC, ND]
Tolosa: Hôpital de la Grave [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY, NC, ND]
In Place Saint-Cyprien è presente un antico mercato coperto dal sapore vintage specializzato in alimentari, fiori e libri usati.

Tolosa: Mercato di libri a St. Cyprien [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY, NC, ND]
Tolosa: Mercato di libri a St. Cyprien [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY, NC, ND]
Il Château d’Eau era una riserva d’acqua del XIX secolo nei pressi del Ponte Nuovo, oggi riutilizzata per mostre di fotografia.

Tolosa: Château d’Eau [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Château d’Eau [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Si attraversa quindi il Pont Neuf per raggiungere la riva opposta. Malgrado il nome, è il più vecchio ponte della città ancora in piedi. Da ambedue i lati si gode di una bellissima vista della Garonna e delle eleganti banchine frequentate da ciclisti, podisti, coppiette…

Tolosa: veduta della Garonna [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: veduta della Garonna [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Riva destra

Costituisce il cuore pulsante della città. Dedico più di mezza giornata per esplorarla, ma sarebbe necessario più tempo.

Inizio dal Capitole, sede del Municipio cittadino. Sul retro svetta imponente la Torre civica secentesca in forma di dongione, divenuta uno dei simboli di Tolosa.

Tolosa: il dongione [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: il dongione [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
L’omonima place du Capitole nasconde delle curiosità: osservando la mappa satellitare, si potrà riconoscere la croce occitana ricavata nel selciato, alle cui estremità sono stati aggiunti dei segni dello Zodiaco stilizzati. Ma facciamo un salto nel tempo, nell’XI secolo in pieno Medioevo. Immaginiamo lo struscio delle dame elegantemente vestite, i saltimbanchi e i trovatori che incantavano il pubblico con i loro spettacoli e le loro storie. Risale e quel periodo il legame con Tolosa della croce occitana, inclusa nello stemma araldico dei conti della città e da allora assurta a simbolo di tutta la Linguadoca. I suoi bracci uguali sono “pomati”, cioè ornati di piccole sfere, forse corrispondenti ai segni zodiacali. Si deve allo scultore francese Raymond Moretti la realizzazione in bronzo nel 1995 della gigantesca croce terminante nei dodici simboli.

Tolosa: il segno zodiacale del toro a Place du Capitole [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: il segno zodiacale del toro a Place du Capitole [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tappa successiva obbligatoria: la Basilica di Saint-Sernin. L’accesso alla chiesa è gratuito e seguo un parcours découverte in dieci tappe proposto ai visitatori.

Tolosa: la chiesa di San Saturnino [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: la chiesa di San Saturnino [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
San Saturnino è sempre stato un luogo di pellegrinaggio e di venerazione delle sante reliquie. Non è un caso quindi che ancora oggi Saint Sernin sia una delle tappe del cammino francese per Santiago di Compostela. Un ampio deambulatorio consentiva ai pellegrini di circolare nella chiesa senza disturbare le attività dei canonici che si svolgevano nella zona centrale. Da non perdere il portale romanico della scuola del maestro Gilduino e la successione dei reliquiari in legno scolpito e dorato conservati nel deambulatorio (Giro dei Corpi santi). La visita è allietata dalle melodie prodotte dallo splendido organo ottocentesco.

Tolosa: la chiesa di San Saturnino, il giro dei corpi santi [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: la chiesa di San Saturnino, il giro dei corpi santi [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Altra tappa d’obbligo è il Convento dei Giacobini, vero e proprio capolavoro dell’arte gotica della Linguadoca.

Tolosa: Convento dei Giacobini. volta della chiesa [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Convento dei Giacobini. volta della chiesa [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
In realtà il complesso venne fondato nel 1215 da Domenico di Guzmán, il futuro San Domenico, per promuovere la predicazione del Vangelo e la lotta contro l’eresia catara. L’accesso alla chiesa e libero. Qui papa Urbano V, che aveva studiato in gioventù all’Università di Tolosa, decise di trasferire nel 1369 le reliquie di San Tommaso d’Aquino.

Tolosa: Convento dei Giacobini [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Convento dei Giacobini [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Pago il biglietto per accedere al chiostro e agli altri ambienti, ma ne vale la pena. Visito la sala capitolare, il refettorio e la cappella di Sant’Antonino con affreschi del XIV secolo che raffigurano la seconda visione dell’Apocalisse, episodi della vita del santo e una serie di meravigliosi angeli musicanti (provate a riconoscere tra i diversi strumenti la viola, la cornamusa, l’arpa, l’organo portatile, il salterio).

Tolosa: Convento dei Giacobini, volta dipinta nella cappella di Sant'Antonino [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Convento dei Giacobini, volta dipinta nella cappella di Sant’Antonino [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Decido di fare un salto in un parco e mi dirigo verso il Palazzo dello Sport. A breve distanza, tra il Palazzo del Congressi e il Canal du Midi, si trova all’interno del parco di Campans-Caffarelli il Giardino Giapponese Pierre Baudis. Ad accesso libero, si compone di elementi del mondo minerale, vegetale e acquatico, sapientemente accostati in una scenografia che include degli isolotti, un laghetto, un padiglione del tè, un giardino, un ponte, una lanterna, un monte Fuji e le pietre dei tre santi. Tolosa deve quest’angolo di pace all’ex sindaco Pierre-Baudis, affascinato da questa tipologia di giardino nel corso di un viaggio in Irlanda.

Tolosa: Giardino Giapponese [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Giardino Giapponese [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Non molto distante è anche il piccolo quartiere medievale che si snoda attorno a Place Arnaud Bernard, multiculturale e frequentato da street artist, ormai sempre più gentrificato.

Tolosa: Murales nel quartiere Arnaud Bernard [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Murales nel quartiere Arnaud Bernard [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Nella grande piazza si affacciano macellerie halal, pasticcerie, bistrot e botteghe artigianali tra cui mi colpisce l’atelier Bhallot, una sartoria per la produzione di borse in fibra di lino e juta. https://www.bhallot.eu/

Tolosa: Place Arnaud Bernard [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Tolosa: Place Arnaud Bernard [Foto: Associazione culturale GoTellGo, CC BY NC ND]
Continuo a esplorare i vicoli e i viali del centro storico e mi meraviglio di come tutto sia pulito, curato, piacevole, a misura d’uomo (e di visitatore). Mi sembra di godere della piacevolezza di una città moderna fiera della bellezza dei monumenti del passato. Non può essere un caso. Quando torno in albergo, faccio qualche indagine su Internet e individuo un sito web dedicato al Programma Toulouse Metropole, Smart City 2015-2020. Oggi non ho visto che una piccola parte di quest’iniziativa molto ambiziosa, che prevede tra l’altro la sistemazione degli spazi pubblici del centro consistente in numerose azioni sulle strade, le piazze, i porti e le banchine del fiume. Tenendo presenti gli assi principali della città, l’idea era quella di fluidificare la circolazione, armonizzare e connettere i quartieri centrali e periferici, creare degli spazi più tranquilli e più verdi, ma rinnovare anche il legame con la Garonna. Un mega programma costruito con i cittadini per realizzare una città intelligente, più fluida, conviviale, innovativa, dinamica, attraente, responsabile, durevole nel tempo, che incentiva partenariati tra pubblico e privato. Che dire, il lavoro che hanno fatto è eccellente e noi italiani talvolta faremmo bene a prendere esempio dai cugini francesi.

[Maria Teresa Natale]

Passeggiata svolta il 25 febbraio 2020

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