E’ il 14 ottobre 2014. Splende il sole, ma l’aria è frizzante in questa mattinata catalana, ideale per una passeggiata alla deriva, nel terzo barrio. L’unico punto di riferimento È una cartina del centro città , su cui sono indicate solo le vie più importanti. Procediamo d’istinto, e l’istinto non ci deluderà.
Partiamo da playa de la Universitat e imbocchiamo carres dels Tallers. Raggiunta playa de Castella, una piazza con una chiesa, siamo attratti dalla vetrina dell’elegante FLAX & CALE in cui sono esposte bottiglie di succhi e purè di frutta molto invitanti (Teresa’s Juicery). La lavorazione dei succhi avviene per pressatura a freddo di frutta e verdura, al fine di ridurre l’ossidazione. Fantasiose le etichette: Green Love, Caroteno, The Vegan Vampire, My Sweet Horny, Virus Killer, Miss Avena Avellana. Merengada
Al 61 di Carrer dels Tallers buttiamo un occhio verso la vetrina di DISCOS IMPACTO, che vende dischi e CD d’epoca. Accanto notiamo il primo di tanti luoghi di ristoro ecologici: Menja futur: cuinem un futur millor.
Imbocchiamo a destra Tienda Ramelleres. Al 24 siamo attratti da una simpatica e colorata bottega: THR Barcelona. Sette artigiani di ambo i sessi cileni, spagnoli, messicani, canari, realizzano gioielli – anelli, collane, orecchini – in ferro battuto e pietre di vetro, utilizzando lo stesso materiale delle ringhiere dei balconi del barrio, in uno stile che rimanda a Gaudì. Il risultato sono delle composizioni colorate e malleabili. La simpatica Anah ci mostra con pazienza diversi pezzi della ricca collezione. Ne approfittiamo per acquistare con largo anticipo qualche regalo di Natale a prezzi più che ragionevoli. Una volta a settimana, questi artigiani espongono anche al mercatino della Rambla.
Proseguiamo lungo la stessa calle. Incrociamo un byke tour (oggettivamente la passeggiata nel barrio È più adatta a piedi). Di nuovo le vetrine attirano la nostra attenzione: al civico 25 in plaYa del Bonsucces un bel negozio di articoli da disegno e pittura (Norai) e la cioccolateria La Portorriqueña, inaugurata nel 1902, che espone cioccolata colombiana, brasiliana, costaricana,, guatemalteca.
Guadagnamo calle de Xuclà e ancora tante sorprese: la rivendita di fumetti Arkham, il forno Boix, attivo dal 1820, la formaggeria Mantegueries Puig fondata nel 1943, e una bottega di granaglie come da noi non se ne vedono più. A poca distanza entriamo nella cartoleria La Bolsera, attratti dall’allestimento di una parete con scheletri, zucche e pipistrelli in attesa di Halloween, sull’altra parete maschere gommate di ogni tipologia di animali. Al civico 4-6 incrociamo il famoso caffè Grangia Viader dove si può gustare un’ottima cioccolata seduti al tavolino (apertura 9-13 / 17-21,15). Imbocchiamo Carrer del Carme: siamo a un passo dalla Rambla. All’angolo entriamo nell’Iglesia de la Madre de Dios de Belan (in catalano Esglèsia de la Mare de Dèu de Betlem). Ha un’unica navata parallela alla Rambla. Era la chiesa dei Gesuiti fino alla loro espulsione dalla Spagna nel 1767.
Alcune opere all’interno sono dei veri capolavori. In una cappella troneggia un’immagine della Nuestra Señora de los Desamparados, a protezione degli Abbandonati.
La raffigurazione della Nostra Signora del Monte Carmelo è una delle numerose dediche alla Vergine Maria. Il suo nome deriva dal Monte Carmelo in Israele, un nome che deriva dalla parola al-Karmel e Karem che si potrebbe tradurre come ‘giardino’.
Ci lasciamo la Rambla alle spalle e proseguiamo per Carrer del Carme. Al civico 4 una piccola bottega ha avuto l’idea di offrire un utilissimo servizio di luggage room, oltre a vendere abbigliamento e gioielli. Al civico 8 le finestre del primo piano incorniciano strumenti tradizionali realizzati dalla liuteria Casa Paramor.
Svoltiamo a sinistra in un vicoletto ed eccoci in plaYa de Sant Galdric: sulla parete di un edificio il santo È raffigurato su un pannello di maioliche. E’ un santo nativo di Perpignan, patrono del Rossiglione, di Perpignan e di Saint-Martin du Canigou in Francia, Lo si invoca per far venire la pioggia dal momento che aveva fatto emergere una fonte dal suolo. Lo si rappresenta spesso con le spighe di grano in mano, come in questo caso.
Senza saperlo ci ritroviamo alla Boqueria, il mercato alimentare più bello di Barcellona. Ci sono tanti turisti, ma anche tanti residenti a fare acquisti nelle botteghe (consaladeria, pexaderia, formatgeria, tocineria). E’ un tripudio di colori, odori, forme, suoni. Ci soffermiamo a lungo soprattutto ai banchi del pesce. Leggere i cartellini con nomi e prezzi È un ottimo esercizio per imparare i nomi di pesci, crostacei e molluschi in catalano e spagnolo. Confezioni di macedonia e succhi di frutta vengono offerti ai passanti per pochi spiccioli.
Lasciamo la Boqueria e riprendiamo calle del Carme: ecco al 16 una coltelleria (cuchilleria), al 24 il negozio di tessuti El Indio che ricorda gli storici rivenditori di tessuti gestiti dagli ebri nel Ghetto di Roma. In vetrina anche la bandiera della Catalogna a 18 euro. Da poco c’e’ stato il tentativo di organizzare un referendum per l’indipendenza della Catalogna. Poco oltre, una merceria all’ingrosso, che in vetrina espone un set di ventagli colorati.
Imbocchiamo a destra Carrer dels Angels e di nuovo tante sorprese. Al 14 la bottega Mao & Kathy Tattoo che espone anche una mostra temporanea di tatuaggi; al 16 È la volta della Room Service Design Gallery, un negozio di design che vende magnifici mobili di legno; al 20 l’Oleoteca Gourmet, con un’invitante esposizione di bottigliette di olio d’oliva, saponi, cosmetici e altri prodotto selezionati.
Ed ecco ci al Museo di Arte Contemporanea. Sulle pareti geometriche bianche, grandi cartelloni pubblicizzano le mostre in corso, nel piazzale antistante l’ingresso un gruppo di skaters di nazionalitÀ diverse si esibisce in piroette più o meno riuscite.
Sul retro dell’edificio c’è l’ingresso dell’Auditorium. Un grande piazzale alberato è popolato dagli studenti della facoltà di comunicazione- Tra due alberi si snoda il lungo murale realizzato da Kate Haring nel 1989 contro l’AIDS: Todos juntos podemos parar el Sida.
Ma il terzo barrio riserva ancora altre sorprese: Il Centro di cultura contemporanea (CCCB) organizza mostre, attività , corsi e al suo interno vi è un bel bookshop. Dietro una grande finestra a vetri, sono esposti alcuni personaggi legati all’iconografia di Barcellona: la gegantona Laia, una fanciulla vissuta nel IV secolo all’epoca di Sant’Eulalia, e simbolo del coraggio e dello spirito di solidarietà dei barcellonesi; l’Eliga de Barcelona, l’aquila di Barcellona, documentata per la prima volta nel 1399, sempre presente nelle cerimonie ufficiali. L’aquila, che visse la sua epoca d’oro nel XVII secolo, fa parte del bestiario storico di Barcellona, assieme al leone, la mula, il bue, la vipera, il drago, il mostro e i cavallucci; Els Gegants vells de la Casa de la Caritat o del Carnestoltes, realizzati nel 1859 per le cerimonie carnevalesche, e utilizzati nei decenni successivi come distrazione per gli orfani della Casa de Caritat e nelle processioni del Corpus Domini; Els Gegants de la Ciutat, Jaume I e Violant d’Hongria. Va detto che ogni anno a Barcellona si svolge un grande festival che include anche la sfilata dei giganti: enormi effigi di re, regine e nobili marciano per le strade di Barcellona, torreggiando e volteggiando sulla folla.
Siamo più che soddisfatti della passeggiata. Le parole chiave di oggi sono state: creatività, artigianato, tradizione, arte, design, cultura giovanile.. [MTN]
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