14 aprile 1921: quando un’escursione diventa un’opera d’arte

 

Locandina dell'escursione del 21 aprile 1921
Locandina dell’escursione del 21 aprile 1921

Il Dadaismo è un movimento artistico che ebbe origine a Zurigo nel 1916, grazie a un gruppo di artisti intellettuali, tra cui Hans Arp e Tristan Tzara, che si rifugiarono in Svizzera per sfuggire alla guerra. Ben presto il movimento atteccherà anche in altri paesi europei, soprattutto in Germania e a Parigi. L’intento dei dadaisti era la dissacrazione dell’arte tradizionale, razionale, convenzionale e il loro fine ultimo la sua distruzione. Distruggere l’arte per creare una nuova arte, distante dai valori borghesi, più vicina alla vita reale.

E la passeggiata non fu estranea al loro modo di fare anti-arte. Infatti, il poeta e critico d’arte francese Andrè Breton spinse l’azione oltre i salotti e le sale di spettacolo per portarla “sulle strade”. Di conseguenza, il 14 aprile 1921 i dadaisti distribuirono a Parigi un volantino sul quale era scritto che “I dadaisti, di passaggio a Parigi, volendo rimediare all’incompetenza delle guide e dei ciceroni sospetti, hanno deciso d’intraprendere una serie di visite in dei luoghi prescelti, in particolare quelli che non hanno nessuna ragione di esistere. E a torto che si insiste sul pittoresco (Liceo Janson de Sailly), sull’interesse storico (Monte Bianco) e sul valore sentimentale (l’Obitorio). La partita non è persa, ma bisogna agire in fretta. Partecipare a questa prima visita, significa rendersi conto del progresso umano, delle distruzioni possibili e della necessità  di seguire la nostra azione che voi incoraggerete con tutti i mezzi”.

Gruppo Dada a Saint Julien Le Pauvre
Gruppo Dada a Saint Julien Le Pauvre

La prima e unica escursione si sarebbe svolta in pieno Quartiere Latino, presso il giardino della chiesa di Saint Julien Le Pauvre, dove i dadaisti si incontreranno sotto una pioggia scrosciante. La passeggiata-escursione, guidata secondo quanto scritto nella locandina da “Gabrielle Buffet, Louis Aragon, Arp, Andrè Breton, Paul Eluard, Th. Franenke, J. Hussar, Benjamin Pèret, Francis Picabia, Georges Ribemont-Dessaignes, Jacques Rigaut, Carla Bodoni, Philippe Soupault, Tristan Tzara” viene vista per la prima volta come un’azione estetica e la locandina è un’opera d’arte degna di essere esposta in un museo.

Francesco Careri, nel volume Walkscapes (Torino: Einaudi, 2006), commenta dicendo che la “città  dadaista è una città  del banale” la frequentazione e la visita dei luoghi insulsi sono per i dadaisti una forma concreta per operare la dissacrazione totale dell’arte, per giungere all’unione tra arte e vita, tra sublime e quotidiano”. E questa visita-escursione proprio per il fatto di essere stata concepita per la prima volta in questa forma, avendo scelto il giardinetto di Saint Jullien Le Pauvre, uguale a tanti altri giardinetti, anonimo e per questo banale, è diventa un’opera d’arte dadaista.

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