Ormai ha una brutta cera, ma questa collana mi ha fatto sentire una regina ogni volta che l’ho messa.
Ci siamo incontrate a Gerusalemme nel dicembre 2005 durante un viaggio di lavoro. All’uscita dal Santo Sepolcro entro insieme a un gruppo di colleghi in una negozio proprio lì di fronte; il proprietario, molto simpatico, sfodera tutto il suo repertorio per avviare le trattative sui vari acquisti.
Io voglio lei, la collana beduina, ma non mi va di contrattare, preferisco non perdere tempo e andare dritta al sodo ma non c’è verso: mi tocca. Quando mi sono trovata in circostanze simili in passato ho sempre mandato avanti qualcuno o rinunciato; questa volta non si può, in ballo c’è lei!
Inizio. Il tè alla menta. Il primo ribasso. Ma che ne so quanto può costare! Mi starà imbrogliando? E qui mi soccorre Maria Teresa, esperta viaggiatrice: “Quanto sei disposta a pagare per averla?”. Mi ha rovesciato il punto di vista: non il valore in sé, ma quello che le davo io.
Alla fine l’ho comprata a un prezzo che penso fosse onesto ma soprattutto, mi sono divertita a contrattare e da lì non ho più smesso!
[Testo e immagine inviati da Marzia Piccininno il 20 aprile 2020, CC BY NC SA]