Salisano è un comune della Sabina noto più che altro perché nel suo territorio si trova la centrale idroelettrica afferente al sistema acquedottistico del Peschiera-Capore che alimenta Roma, l’unica a funzionare con acqua potabile.
Ma come ogni borgo sabino, è ricco di storia, monumenti, tradizioni da scoprire. Abbiamo iniziato la nostra passeggiata da Piazza Vittorio Emanuele III, fuori porta. Dopo la pausa caffè di rito siamo stati attirati dall’insegna Mostra permanente oggetti dimenticati. Il portone era chiuso, ma dopo pochi istanti è venuto uno dei responsabili ad aprirlo. E così siamo entrati.
All’interno di un grandissimo e altissimo salone sono esposti in modo piacevolmente disordinato centinaia di oggetti vintage: attrezzi, strumenti scientifici, giocattoli, stoviglie, pentolame, mobili, cartoline, giornali e tante altre curiosità.
Uno dei quattro gestori ci racconta che tutto è partito da un vecchio oggetto che volevano donare a un museo sabino delle arti e mestieri, che però lo ha rifiutato suggerendo invece di allestire una raccolta di oggetti direttamente a Salisano. E così i quattro amici hanno iniziato quest’avventura di raccogliere presso le famiglie salisanesi gli “oggetti dimenticati” in cantine, soffitte, magazzini, cassapanche.
La raccolta si arricchisce di continuo: acquisizione recente è una vecchia automobile per bambini del 1931.
Sembra il negozio di un rigattiere, solo che qui gli oggetti non si possono acquistare. La cosa più bella è gironzolare nella sala, immedesimarsi in un tempo che fu, fermarsi di fronte a qualcosa che attira il nostro sguardo e provare a immaginare a cosa serviva, chi lo utilizzò, quali storie potrebbe raccontare…
L’ingresso alla mostra è libero. Essa è sempre accessibile il sabato, la domenica e nei giorni festivi. In altri giorni si possono contattare Siro e Tiziana al numero 3406492959 oppure Andrea e Loles al numero 340 9206180.
[Maria Teresa Natale]