Strategie digitali a scuola durante il lockdown: ricrea l’arte a casa

Come sopravvivere con i bambini in casa durante una pandemia? La quarantena di questo 2020 ha imposto uno stravolgimento dei normali ritmi di vita di molte famiglie, costringendo molti genitori a dover lavorare da casa e al contempo gestire il tempo dei propri figli.

Vista l’impossibilità di uscire di casa, di avere un contatto fisico con gli altri, la tecnologia ci aiuta a restare socialmente connessi, ma per i nostri figli, oltre alla finalità didattica, alle videolezioni e ai compiti, è importante proporre attività stimolanti che, pur prevedendo il coinvolgimento di noi genitori data l’età ancora giovane, rappresentino un momento di improvvisazione, condivisione, ricerca, creatività, espressività ed apprendimento per tutta la famiglia.

In questo caso specifico l’input è venuto dalla maestra di arte di mia figlia (classe 4 primaria) la quale ha chiesto agli alunni di provare ad aderire – a livello ristretto di classe e non direttamente sui social – a una iniziativa lanciata da diverse istituzioni culturali nel mondo, soprattutto musei, i quali, durante la loro chiusura al pubblico, hanno invitato i loro utenti a riprodurre tra le mura domestiche e con gli oggetti a disposizione a casa le opere d’arte delle loro collezioni disponibili virtualmente sul web.

Strategie legate al digitale in un momento di difficoltà generale, ispirate all’idea di una ragazza olandese creatrice della pagina Instagram “Tussen Kunst en Quarantaine“, subito notata dal Rijksmuseum di Amsterdam, da cui ne sono poi seguite altre come il contest “Ricrea l’arte in casa”,  del J. Paul Getty Museum di Los Angeles,  la pagina Instagram @covidclassics, creata da un gruppo di quattro giovani coinquilini americani, e in Italia, la campagna del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, “L’arte ti somiglia“, già lanciata in precedenza, che è stata riproposta nell’ambito delle attività promosse per #iorestoacasa.

L’invito che la maestra ha rivolto agli alunni è stato quello di visionare insieme ai genitori le collezioni d’arte messe a disposizione online dal Getty Museum o da qualsiasi altro museo nel mondo, e di provare a ricreare con fantasia un’opera a scelta tra le mura di casa motivandone la scelta, descrivendone la realizzazione ed inviando una foto dell’opera conclusa.

La classe ha risposto con entusiasmo: alla fine anche i genitori hanno beneficiato di un distacco dai loro ritmi lavorativi per riprodurre le opere più disparate: Banksy, Magritte, Warhol, Kahlo, Haring, Mucha, Botero, Caravaggio, Monet, Picasso, Zabou… ne sono uscite meraviglie!

Dopo una lunga ricerca sul web di un’opera da cui lasciarsi ispirare, noi abbiamo presentato “Il Bibliotecario” di Arcimboldo: laddove lui ha raffigurato il mestiere usando i libri, noi abbiamo sostituito i libri con gli strumenti musicali, di cui abbiamo piena la casa. Con pazienza, ingegno ed “equilibrio”. Ne è nato un nuovo personaggio: Arcimbolda. Ecco il risultato:

Foto: Cortesia Sara Moretto, CC BY NC SA]

La preparazione è stata lunga ma l’entusiasmo non è mancato. Ci è piaciuta l’idea di Arcimboldo di voler sorprendere l’occhio che guarda e soprattutto il suo intento di voler mostrare “ciò che c’è dietro” l’immagine che vediamo: un invito a soffermarsi ad osservare, ad andare oltre.

Il risultato complessivo è stata la realizzazione di un breve video di tutte le “opere” della classe che ha emozionato la maestra e gli stessi ragazzi, i quali, dopo aver liberato le emozioni in prima persona, hanno potuto vedere il lavoro degli altri compagni e mantenere così un legame visivo, un senso di appartenenza al gruppo e una condivisione di sensazioni, tutti aspetti fondamentali in questa fase di distanza e isolamento. Un bel 10 alla maestra!

[Sara Moretto, 20 giugno 2020, CC BY NC SA]

 

 

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