Il mito di Piramo e Thisbe in un affresco scomparso nella necropoli di Isola Sacra

La necropoli di Porto, sull’Isola Sacra, tra Ostia e Fiumicino, è un luogo molto suggestivo e poco noto, una vera e proprio città dei morti con circa duecento edifici funerari, più o meno complessi – per lo più tombe a camera –  costruiti tra  il I e il IV secolo d.C. che fiancheggiano sui due lati la via Flavia Severiana che collegava Portus con Ostia.

La necropoli di Isola Sacra [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La necropoli di Isola Sacra [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Sbirciando all’interno di alcune tombe della necropoli è ancora possibile scorgere tracce di pittura, stucchi, mosaici. Le nicchie e gli arcosoli  erano spesso affrescati con elementi floreali, paesaggi palustri e scene mitologiche.  Purtroppo alcune di queste pitture non sono più visibili in situ perché deterioratesi o asportate per motivi conservativi come nel caso della tomba 87.

Iscrizione e dipinto della scomparsa Tomba 87 nella necropoli di Isola Sacra [Foto: Archivio ICCD]
Iscrizione e dipinto della scomparsa Tomba 87 nella necropoli di Isola Sacra [Foto: Archivio ICCD]
Proprio in questo sepolcro, ai lati dell’iscrizione di una certa Varia  Servanda, era raffigurato il mito di Piramo e Thisbe, due giovani amanti e vicini di casa il cui amore era ostacolato dalle rispettive famiglie. Secondo il mito la coppia decide di fuggire dandosi appuntamento sotto un albero di gelso. Thisbe arriva per prima ma si imbatte in una leonessa con le fauci insanguinate e si rifugia in una grotta perdendo il velo che le copriva il capo. Quando Piramo arriva sul luogo dell’incontro si trova davanti il velo insanguinato dell’amata stracciato dalla leonessa e, credendola morta,  si uccide con un pugnale. I frutti dell’albero, investito dal sangue del ragazzo, si tingono di color vermiglio. Nell’affresco di Isola Sacra è raffigurato il momento più straziante della storia, quello in cui Thisbe, dopo aver scoperto il corpo morente dell’amato, decide di togliersi la vita a sua volta trafiggendosi il petto con il medesimo pugnale.

Sapreste dire quale celebre opera teatrale è ispirata al mito ovidiano?

[Priscilla Polidori]

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