Anno scolastico 1935-1936: una favola vera

Mio padre aveva sette anni quando ricevette in dono un libro illustrato di grande formato: il primo premio per gli alunni più meritevoli delle scuole elementari del comune di Firenze.  Era l’anno scolastico 1935-36 ma sul frontespizio c’è un’altra data: anno XIV. Anche i cosiddetti “asini” sapevano cosa significava quel numero romano: era il quattordicesimo anno dell’ “Era Fascista” iniziata il 29 ottobre del 1922 (anno I), giorno successivo alla marcia su Roma e alla presa del potere del governo fascista.

Il titolo del libro è inequivocabile: “Una favola vera“. Già guardando la copertina si capisce che non racconta di fate o folletti, tappeti volanti o scarpine di cristallo. Si tratta di una carta geografica: l’Italia è piccola, in alto, quasi non si vedono le Regioni del nord. Invece in grande evidenza c’è un Paese tra il mar Rosso e l’oceano Indiano la cui capitale – Addis Abeba – è chiamata Nuovo Fiore. Perché questa copertina? Perché proprio il 5 maggio 1936 l’esercito italiano era entrato nella capitale dell’Etiopia e aveva proclamato l’annessione del Paese all’Italia e la creazione dell’Africa Orientale Italiana.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
L’editore del libricino è il milanese Ulrico Hoepli, mentre dell’autore – F. Hardouin di Belmonte – non si sa molto. Ma forse (è solo una ipotesi) la dedica “Per mio figlio Gaetano” denuncia l’appartenenza a una nobile famiglia palermitana, all’epoca “fascistissima”. Gaetano Hardouin di Belmonte (1924-1995) non ha mai nascosto la sua simpatia per la destra ed è stato consigliere comunale a Palermo per il MSI-DN.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Le illustrazioni (gli originali erano realizzati ad acquerello) sono di Anna Maria Tommasini (1901-1987) ma la copertina è della sorella Tina Tommasini (1902-1985). C’è anche un terzo Tommasini, anch’esso pittore: Nino. Tutti e tre i fratelli, nati a Treviso, vissero e lavorarono a Roma negli anni Trenta. Dopo la guerra tornarono nella città natale e fondarono una fabbrica di ceramica “La Trevigiana”.
Nella stessa pagina con i nomi delle illustratrici si trova un’ altra dicitura: seconda edizione aumentata.  La prima edizione uscì nel 1933 – XII, quando la guerra d’Etiopia non era ancora iniziata (scoppiò il 3 ottobre 1935) e perciò fu necessario aggiornarla. Si trova ancora sul mercato antiquario e, naturalmente, anche la copertina è diversa.
La “Favola vera” è quella di Benito Mussolini, raccontato fin dalla nascita avvenuta durante la festa del Patrono  mentre le campane suonano a distesa! (pagine 1-2)
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
A pagina 3 scopriamo che il piccolo Benito era “fiero e autoritario e faceva disperare la mamma…” però il Padre (con la P maiuscola) lo educa severamente.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
A pagina 6 troviamo Benito giovane uomo a Losanna dove “… incontra tanti compatrioti, ma egli è troppo fiero per stendere loro la mano…”.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Nelle pagine 16 e 17, che riguardano la marcia su Roma, gli acquerelli risentono un poco della lezione futurista, un movimento artistico che esaltava la velocità, il movimento, la modernità. Le pennellate di colore annacquato rendono bene il movimento delle masse e un gioco di nastri, bandiere e fasci littori al vento lo accompagnano ed lo esaltano. Così viene spiegata ai bambini la marcia su Roma: “Solo con il suo genio inquadra le forze giovanili… e con la migliore gioventù italiana che sorge dal popolo va alla conquista dello Stato…”
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Da pagina 19 a pagina 23 si esaltano “le tre solide basi” sulle quali riformò la nazione e le generazioni nuove: Religione… Salute e… Forza.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
La salute (pag. 20) è visualizzata da un allenamento di atleti all’interno del nuovissimo Stadio dei Marmi di Roma, realizzato nel 1932 ispirandosi alla Grecia classica. Le statue simboleggiano le varie discipline sportive.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
A pagina 21 c’è un tributo all’Aeronautica, istituita da Mussolini nel 1923 (in deciso ritardo rispetto alle altre nazioni europee) e da lui considerata “l’arma fascista per eccellenza”. Nel 1929 viene pubblicato il Manifesto dell’Aeropittura Futurista (firmato da Marinetti, Balla, Depero, Prampolini e altri) che manifesta l’entusiasmo degli artisti per il dinamismo che il volo aereo rappresenta ed esalta.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Le pagine 22 e 23 visualizzano il concetto di “forza” con l’illustrazione di una grande sfilata miliare lungo via dei Fori Imperiali, la larga strada inaugurata da Mussolini il 28 ottobre del ’32 con il nome di via dell’Impero, nome che intendeva far rivivere nell’ impero fascista la gloria guerriera dell’antico impero romano. Per costruire la strada furono tagliati in due parti i Fori Imperiali della Roma antica e distrutte tutte le sovrastrutture medievali e rinascimentali (quartiere Alessandrino).
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Nelle pagine 25 e 26 si esalta la bonifica delle paludi Pontine e la costruzione delle “città nuove”: Littoria (oggi Latina), Sabaudia, Pontinia e, nell’agro romano, Aprilia e Pomezia. Sono rappresentate fedelmente alcune costruzioni di Latina ancora visibili: la Posta Centrale, il Municipio con la torre civica e la Cattedrale di San Marco. Sono tutti esempi di Razionalismo, corrente architettonica che si sviluppa negli anni Venti e trenta in collegamento con il Movimento Moderno internazionale e seguendo i principi del funzionalismo. Nel razionalismo italiano ci si riferisce alla classicità, non per copiarla ma      “in senso  atemporale, come la volontà di cercare un ordine, una misura, una modulazione che rendano le forme architettoniche chiaramente percettibili alla luce del sole e coerenti tra loro, cioè parti di una stessa unità” (citazione da Ignazio Gardella, architetto, 1905-1999).
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
L’ultima parte del libro è dedicata a “L’Impero“. A pagina 27 l’Etiopia viene così descritta: “Egli chiede di civilizzare la terra selvaggia di un popolo primitivo”.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
In realtà l’Etiopia ha una storia lunga e complessa, caratterizzata dal succedersi di vari regni fin dall’VIII secolo a. C. Nel I secolo a. C. si impose su gli altri il regno di Axum fondato da Menelik I, considerato figlio di re Salomone e della regina di Saba. Nel corso del IV secolo d. C. si formò la chiesa ortodossa etiope con la conversione del re Ezana’ al cristianesimo che divenne religione di Stato.
Belle visivamente le pagine 28 e 29, dedicate alle sanzioni e alla partenza dei militari. Le braccia alzate e le bocche aperte riescono a esprimere meglio del testo concetti tra loro diversissimi.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Pagina 32 vuole festeggiare gli italiani come fascisti costruttori dell’impero. È da notare la marginalità delle figure femminili. In prima e seconda fila vi sono i Balilla di varie età ma sono solo due le Piccole Italiane sulla destra. Altre due donne benestanti (portano il cappello) sono in terza e quarta fila all’estrema sinistra dell’illustrazione. La sola donna che si può definire “centrale” è in quarta fila e tiene un bambino in braccio a significare la principale occupazione che si attribuiva alla donna: quella di essere madre. Non mancano neanche le suore “cappellone”, con le caratteristiche cuffie. Notare il cartello con la scritta “Lui non sbaglia mai!”. Chissà che ne pensavano le suore!
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Pagina 34, citazione estatica: “perfino l’aria che respiriamo è piena del suo fascino e della sua forza…”Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
Pagina 35: l’immagine della Terra, con tutti i suoi continenti (meno le Americhe alle quali donavamo milioni di emigranti), è avvolta dalla parola Duce che si ripete all’infinito.
Una favola vera [Cortesia Elena Tredici]
È l’anno scolastico 1935 – 36: tutti noi conosciamo il seguito della Favola Vera…
[Elena Tredici]
Si ringrazia l’autrice dell’articolo per aver consentito di digitalizzare il libro illustrato.

3 comments

  1. Un lavoro di ricerca preciso e encomiabile. Molto interessante. Lettura
    perfetta per far venite i crampi allo stomaco. Ahimè.

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