APPasseggio nella storia: dall’azione partigiana di Via Rasella all’eccidio delle Fosse Ardeatine

L’obiettivo di questa passeggiata in digitale da Via Rasella alle Fosse Ardeatine è ripercorrere in chiave storica le tappe di uno degli eccidi più efferati compiuti dai nazisti in Italia nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un percorso di memoria e di riflessione, per non dimenticare, consigliato agli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Sfruttando le risorse digitali disponibili in rete, vedremo spezzoni di film e documentari, ascolteremo interviste e brani musicali, osserveremo immagini, leggeremo documenti e localizzeremo geograficamente i siti interessati dalla vicenda. 

Inquadriamo storicamente le vicende oggetto della nostra passeggiata. nella storia (durata audio: 1,55 minuti).

Diamo avvio al nostro percorso nei pressi di Fontana di Trevi a Roma, guardando la sequenza dell’azione partigiana in Via Rasella, tratta dal film Rappresaglia, diretto dal regista George Pan Cosmatos nel 1973 con gli attori Richard Burton, nei panni del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, comandante del servizio di sicurezza e della polizia a Roma, e Marcello Mastroianni, nei panni di un sacerdote. Alla stesura della sceneggiatura contribuì lo scrittore e giornalista statunitense Robert Katz, storico e giornalista, che si è a lungo occupato del periodo dell’occupazione nazista di Roma.


Clip dal Film ‘Rappresaglia’. Fonte video: YouTube, durata 1,93 minuti

La reazione tedesca all’attentato di Via Rasella non si fece attendere. Se in un primo momento, il Führer in persona diede l’ordine di uccidere 50 civili per ogni milite tedesco caduto, alla fine – dopo intense pressioni diplomatiche – il numero venne ridotto a 10. Essendo morti 33 tedeschi, 330 italiani sarebbero dovuti essere uccisi. In realtà, a causa di un errore, le vittime furono 335. L’esecuzione doveva essere eseguita entro 24 ore in assoluta segretezza.

Clip dal Film ‘Rappresaglia’. Fonte video: YouTube, durata 2,15 minuti

L’attentato dei GAP in Via Rasella fu effettuato il 23 marzo, il massacro presso le Fosse Ardeatine avvenne il 24 marzo. Il giorno successivo, 25 marzo 1944, sul Messaggero di Roma comparve un comunicato dell’agenzia di stampa Stefani che si concludeva con la frase Quest’ordine è già stato eseguito“. L’attentato veniva definito “una vile imboscata“, i martiri delle Fosse Ardeatine erano identificati come >”comunisti badogliani. All’epoca qualcuno affermò di aver visto dei manifesti affissi dal comando tedesco in cui si chiedeva agli autori della strage di costituirsi per evitare la rappresaglia. Ma l’intervallo di tempo tra la decisione di effettuare la ritorsione e la sua realizzazione fu talmente breve da rendere questa testimonianza solo uno scherzo della memoria.

Leggi ad alta voce il breve comunicato…

Fonte: Il Messaggero, 25 marzo 1944
Fonte: Il Messaggero, 25 marzo 1944

I 335 ostaggi vennero fucilati brutalmente all’interno di vecchie cave di pozzolana scavate all’inizio del XX secolo per l’estrazione di materiale da utilizzare nell’edilizia fascista. Divenute tristemente note come le Fosse Ardeatine, si trovavano lungo la Via Ardeatina tra le catacombe di San Callisto e Santa Domitilla. Nel videodocumentario seguente sentiamo le voci di alcuni protagonisti della rappresaglia.

Resistere a Roma, un documentario di Giuseppe Ferrara (1966). Fonte video: YouTube, durata 3,43 minuti

L’episodio di Via Rasella ha dato vita a uno dei più accesi dibattiti sulle responsabilità dell’attentato, dibattito ancora in corso dopo più di settant’anni. Da un lato c’è chi considera l’azione partigiana “un legittimo atto di guerra” durante il conflitto mondiale, dall’altro chi la giudica “una infame e inutile strage”

Roberto Bentivegna [1922-2012], uno dei gappisti che partecipò all’azione partigiana e che materialmente accese la miccia, racconta la dinamica dell’azione e i retroscena. Ascolta la videointervista (attenzione: probabilmente dovrai alzare l’audio).

Rosario Bentivegna. Ricordo di Via Rasella, Dossier56, TeleRoma56. Fonte video: YouTube, durata 5,55 minuti

Dopo la fine della guerra le autorità alleate processarono i maggiori responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, tra cui il generale Eberhard von Mackensen (comandante generale dell’area di Roma), il generale Kurt Mälzer (comandante della città di Roma), il feldmaresciallo Albert Kesselring (comandante supremo di tutte le forze tedesche in Italia), Erich Priebke (agente della Gestapo e capitano delle SS). Tra tutti i protagonisti del massacro delle Fosse Ardeatine, il tenente colonnello Herbert Kappler fu l’unico a essere condannato all’ergastolo. Ascoltiamolo in una vecchia intervista al TG1..

Servizio del TG1. Fonte video: YouTube, durata 1,42 minuti

Ma chi furono le vittime delle Fosse Ardeatine? In un primo momento i tedeschi stabilirono che i Todeskandidaten (i candidati alla morte) dovessero essere i condannati a morte o per reati molto gravi. Il loro numero però si contava sulle punte delle dita e quindi nelle poche ore antecedenti la rappresaglia vennero inclusi nelle liste civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei e detenuti comuni reclusi presso il Comando della Polizia di Sicurezza tedesca in Via Tasso e nel Carcere di Regina Coeli. Le liste degli ostaggi vennero redatte dai tedeschi col contributo del questore fascista di Roma Pietro Caruso.

ESERCIZIO: Cerca i seguenti luoghi,  Via Rasella, Carcere di Regina Coeli, Via Tasso, Fosse Ardeatine, su GoogleMaps.

Spostiamoci ora lungo la Via Ardeatina. La planimetria che segue mostra il reticolo di cunicoli delle Cave Ardeatine e il luogo di rinvenimento delle vittime.

Planimetria delle Cave Ardeatine con l'indicazione del luogo di ritrovamento delle salme
Planimetria delle cave con l’indicazione del luogo di ritrovamento delle salme

Il celebre regista italiano Luchino Visconti, coadiuvato da Giuseppe De Santis e Marcello Pagliero, girò nel 1944 il documentario Giorni di gloria per mostrare lo scenario dell’eccidio in tutta la sua efferatezza. Il filmato è stato ritrovato e reso noto solo nel 2014.

Clip dal documentario ‘Giorni di Gloria’ di Luchino Visconti, 1944. Fonte video: YouTube, durata 3,7 minuti

Il medico e anatomopatologo ebreo Attilio Ascarelli (1875-1962) guidò la squadra di medici che si occupò di esumare e identificare il corpo delle vittime tra i mesi di luglio e novembre del 1944. Il video che segue è senza audio.

Clip da un video nel canale di Roma IeriOggi. Fonte video: YouTube, durata 2,24 minuti (senza audio)

Sul luogo delle Fosse Ardeatine è stato inaugurato nel 1949, nel quinto anniversario dell’eccidio, un mausoleo. Per accedervi bisogna varcare la prima delle tre cancellate (le altre due sono all’interno dei cunicoli) progettate dallo scultore Mirko Basaldella. Rappresenta uno stretto passaggio nel quale farsi largo tra elementi contorti che ricordano la massa informe di cadaveri ritrovata nelle Cave Ardeatine dopo la liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno del 1944. Le Poste italiane hanno emesso un francobollo con un dettaglio del bozzetto della cancellata in occasione del 70° anniversario della Liberazione d’Italia (scheda francobollo). 

Emissione di un francobollo celebrativo in occasione del 70° anniversario della liberazione
Emissione di un francobollo celebrativo in occasione del 70° anniversario della liberazione.

Il progetto del mausoleo fu affidato agli architetti Nello Aprile, Gino Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino e Giuseppe Perugini, vincitori di un concorso pubblico di architettura. Guardando il video che segue, possiamo comprendere la filosofia alla base del progetto architettonico di tutto il complesso commemorativo.

Clip dal documentario “I monumenti moderni: la memoria della storia”, canale fjlmproduzioni. Fonte video: YouTube, durata 3 minuti

Il cuore del mausoleo è costituito dal sacrario. Le bare in pietra sono allineate, in ordine di ritrovamento, in sette doppi filari paralleli sotto il monolite di copertura. Su ogni tomba sono riportati il nome, il cognome della vittima, la foto con il ritratto, l’età, il mestiere e il simbolo della fede religiosa.

Il sacrario delle Fosse Ardeatine [Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo, CC BY]
Il sacrario delle Fosse Ardeatine [Foto: Archivio Associazione culturale GoTellGo, CC BY]
ESERCIZIO: Sul sito web del Mausoleo una sezione è dedicata alle biografie di tutte le vittime. Osserva i ritratti e leggi le biografie di almeno due ostaggi uccisi. Quanti anni avevano? Erano cattolici o ebrei? Che mestiere facevano?

Le Fosse Ardeatine sono state celebrate anche in arte. Tra gli altri, il pittore italiano Renato Guttuso compose numerose opere dedicate a massacri e stragi. Osserva quest’opera molto esplicativa dedicata alle Fosse Ardeatine.

Renato Guttuso, Fosse Ardeatine, 1950. Collezione privata
Renato Guttuso, Fosse Ardeatine, 1950. Collezione privata

L’efferato eccidio viene anche commemorato musicalmente. Nel 2003 la cantautrice e ricercatrice etnomusciale Giovanna Marini ha composto una ballata in memoria dell’eccidio. Ascolta un breve estratto dallo spettacolo del 9 marzo 2009 al Teatro della Tosse di Genova…

Estratto dalla registrazione effettuata il 9 marzo 2009 al Teatro della Tosse di Genova. Fonte video: YouTube, durata 1,97 minuti
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ESERCIZIO FINALE: La nostra passeggiata virtuale nella memoria è terminata. Ti invitiamo però a verificare se hai fissato i principali concetti rispondendo ad alcune domande.

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Risorse in rete:

[Passeggiata virtuale realizzata dall’Associazione culturale GoTellGo e curata da Maria Teresa Natale; test a cura di Chiara Morabito, supporto tecnico di Andrea Tempera]

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