La borgata di Pietralata negli anni Quaranta del Novecento nelle parole di Guglielmo Ceroni

Guglielmo Ceroni (Berlino 1907-1958), figlio di diplomatico,  fu un brillante giornalista, cronista-capo del “Messaggero”, attento analista dei problemi della Roma occupata e della Roma degli anni del dopoguerra. Si occupò a lungo delle questioni urbanistiche legate all’espansione della città, senza tralasciare i suburbi nella Campagna Romana. Nel 1942, XXI anno dell’era fascista, con l’aiuto del Ceccarius,  riuscì a pubblicare per i tipi dei Fratelli Palombi il volume Roma nei suoi quartieri e nel suo suburbio, uno spaccato della città tra gli anni Trenta e gli inizi degli anni Quaranta del Novecento. Riproponiamo in questo post la trascrizione puntuale del capitolo relativo alla Borgata di Pietralata, che documentiamo con fotografie scattate in una recente passeggiata:

Superato il Verano, sbocca sull’antica strada [Tiburtina] la via di Pietralata che dovrebbe appartenere come giurisdizione al Nomentano ma che, tuttavia avendo rapporti diretti con il Tiburtino, considero appartenente a questo quartiere. Ogni mattina, difatti, dalla via di Pietralata scendono sulla Tiburtina carretti carichi di ortaggi avviati al mercato. Sono gli squisiti ortaggi che produce la terra di questa ridente borgata: Pietralata.

Trent’anni fa la borgata era piuttosto una tenuta e la via che a lei s’intitola s’incassava tra le alte muraglie fin quasi a raggiungere la Villa Massimo! Il suo nome sembra derivi da un’alterazione di Prata-Lata, definizione che è facile trovare negli antichi elenchi delle tenute.

In una giornata di sole, la Borgata di Pietralata vi sembra un ampio giardino, punteggiato a tratti da gruppi di bianchi o rosei villini a due piani, e contornati da ampie distese campestri dove la terra rigogliosa fecondata dal gran sole romano, risponde fedele all’opera dell’agricoltore. Son difatti orti divisi in piccoli appezzamenti in cui le primizie della stagione son già rigogliosamente nate, ed ortaglie di ogni genere maturano in questi campi abbondantemente irrigati.

In questa borgata, posta a circa due chilometri e mezzo dalla via Tiburtina, tra questa e il fianco destro della Città Giardino (è compresa – con esattezza – tra Portonaccio e la zona Nomentana) vivono 4000 abitanti, quasi tutti agricoltori, ed ex combattenti che hanno acquistato il terreno dall’Opera Nazionale Combattenti.

Pietralata, Via delle Messi d'Oro, quattro passi in uno degli agglomerati della vecchia borgata rurale [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Pietralata, Via delle Messi d’Oro, quattro passi in uno degli agglomerati della vecchia borgata rurale [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Nata nel 1922 circa, questa borgata si è oggi completamente trasformata, in quanto gli agricoltori che in buon numero vi si sono recati l’hanno amorevolmente costruita. Laddove erano terreni incolti, e prati contornanti l’Aniene, ora sono orti e campi e frutteti ampiamente coltivati. In questa pianura rigogliosa, ove erano fossi e sterrati, sono oggi sparse palazzine linde e graziose a due piani, vi è la chiesa, una grande scuola ed alla mattina ed all’imbrunire il movimento è intenso e numerosi sono i passanti che per la strada principale – via di Pietralata – tornano alle loro case. Nata da un’opera feconda di lavoro rigeneratore, questa borgata – che non molti conoscono – ride oggi al tepido sole romano con le sue casette ed i suoi orti ben coltivati.Il Fascio rionale ha una sede graziosa e linda che ogni sera raccoglie numerosi i lavoratori. Il gruppo locale della G.I.L. conta oltre 500 giovani.

La scuola “Vittorio Veneto” comprende le cinque classi elementari con una media di oltre ottanta alunni per classe. Vi è anche alla “Vittorio Veneto” una sezione di scuola rurale di cui fanno parte un centinaio di iscritti.

Via di Pietralata, angolo via del Peperino, vecchio villino ristrutturato [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Via di Pietralata, angolo via del Peperino, vecchio villino ristrutturato [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Per meglio descrivere questa zona dirò che essa è attraversata dalla grande via di Pietralata che si ricongiunge poi con via delle Cave di Pietralata che collega la borgata con Portonaccio. Sei strade poderali si irradiano dalla via principale congiungendo questa con i casali agricoli.In sostanza la borgata conta circa 200 case – o poco meno – che fanno parte delle sue due zone “Pietralata Truzzi” e “Pietralata Ranucci”. Nomi questi derivati dai due antichi proprietari dei campi, poi acquistati dall’Opera Nazionale Combattenti.
Ogni podere è di circa 3 o 4 ettari. Gli abitanti numerosi – quattromila – vivono in gran parte di agricoltura, altri sono impiegati che hanno acquistato un piccolo appezzamento di terreno su cui hanno costruito la loro villetta contornandola con un piccolo, grazioso giardino.

Pietralata, Via delle Messi d'Oro, fontana del 1957, costruita in uno dei primitivi lotti agricoli realizzati a seguito delle acquisizioni dell'Opera Nazionale Combattenti e modificato nel corso dei decenni [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Pietralata, Via delle Messi d’Oro, fontana del 1957, costruita in uno dei primitivi lotti agricoli realizzati a seguito delle acquisizioni dell’Opera Nazionale Combattenti e modificato nel corso dei decenni [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Nemmeno questa agreste borgata è dimenticata nel novero delle opere pubbliche del Governatorato, ché a mano a mano si è provveduto alla sistemazione della via Silvano, alla costruzione della fognatura, al rialzamento dell’accesso al nuovo mercato, il quale sarà collegato con via di Pietralata. Con questi lavori si è ottenuta una decorosa sistemazione della parte della zona che è in via di rinnovamento. Particolare importanza hanno avuto i lavori per il rialzamento di un tratto della via Pietralata che varranno a scongiurare il pericolo di allagamento della Borgata omonima durante i periodi di piena del fiume Aniene.
Edifici della vecchia borgata lungo via di Pietralata, all'altezza del Largo di Pietralata, costruiti a un livello inferiore alla strada attuale [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Edifici della vecchia borgata lungo via di Pietralata, all’altezza del Largo di Pietralata, costruiti a un livello inferiore alla strada attuale [Foto: Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Una curiosità di Pietralata è quella di carattere toponomastico. Seguendo l’usanza di dedicare le strade di una zona allo stesso argomento storico, geografico, ecc. qui la Commissione toponomastica ha prescelto simboli mitologici che rievocano le antiche deità agresti. Si addice, così, alla visione di egloga che offre la zona, quel nome di Feronia che è stato dato ad una delle sue vie. L’antica deità Sabina ed etrusca, patrona della feracità della terra e dei liberti sembra per questa ridente borgata un auspicio di opulenza agricola. Così un’altra via è intitolata a Pomona, dea degli alberi da frutta, e così infine – per citare un altro esempio – abbiamo la via Silvano in ricordo dell’antico dio italico protettore dei boschi, delle selve, delle piantagioni, dei campi e dei giardini.

[a cura di Maria Teresa Natale]

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