Non bastano quattro giorni per visitare Torino, soprattutto con il Natale alle porte: avendo a disposizione poco tempo, per di più nella stagione invernale, abbiamo dovuto scegliere cosa vedere e preparare una lista di piani B nei nostri itinerari a piedi in caso di meteo avverso.
Inutile elencare l’innumerevole patrimonio culturale che la città offre. In più, l’inizio del periodo natalizio a Torino offre tanti appuntamenti emozionanti ai quali assistere, confondendosi con i torinesi per le strade e piazze cittadine. Ecco alcuni degli avvenimenti tradizionali cui abbiamo assistito nella nostra permanenza in città durante il ponte dell’Immacolata.
In piazzetta Reale, alla presenza del sindaco Lo Russo, di fronte a un Palazzo Reale purtroppo impacchettato per interventi di manutenzione straordinaria, l’8 dicembre alle 17,00 è stato acceso l’albero di Natale, circondato da un boschetto di venti piccoli abeti anch’essi illuminati, che ha segnato l’avvio ufficiale del programma natalizio per torinesi e turisti in città (fino all’8 gennaio 2023).
In piazza San Giovanni, per la prima volta accanto al Duomo, è stata allestito un altro protagonista tradizionale del Natale torinese: il presepe artistico coi bozzetti di Emanuele Luzzati, un castello fiabesco con 25 finestrelle che ogni giorno alle 17,30, dal 1° al 24 dicembre, verranno aperte una ad una dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino, scandendo il contro alla rovescia al Natale in un poetico calendario dell’Avvento.
Ricorre questo anno la 25° edizione di Luci d’Artista, il tradizionale percorso espositivo di opere d’arte luminose realizzate da artisti italiani e stranieri che, al calar del sole, trasformano le vie cittadine in opere di arte contemporanea. Fino all’8 gennaio 2023 si potranno ammirare installazioni, proiezioni, giochi di luci colorate in vari quartieri: un museo a cielo aperto con un occhio attento alla sostenibilità energetica (luci led a basso consumo, riduzione d’orario delle accensioni entro le 22,00 ecc.).
Per l’esplorazione della città abbiamo utilizzato gli occhi, l’immaginazione e naturalmente … i piedi. L’urbanistica torinese è ordinata e geometrica, i mezzi pubblici ben organizzati, ma noi li abbiamo usati poco, preferendo girare pedibus calcantibus, nonostante il freddo e l’umidità. Il centro storico è comodamente percorribile a piedi, grazie anche ai lunghi porticati che rendono Torino la zona pedonale più estesa d’Europa. E poi il bello della città sabauda è che quando fa troppo freddo per camminare basta rifugiarsi in una pasticceria del centro e deliziarsi con i dolci di altissimo livello della tradizione piemontese: Gerla, Platti, Al Bicerin, Ghigo, Baratti e Milano, Raspino, Farmacia del Cambio, Stratta, Fiorio, Mulassano, Iginio Massari, San Carlo… questi sono solo alcuni dei locali storici di questa città che, non a caso, viene definita “salotto d’Europa”.
Proprio qui sono nate prelibatezze come il bicerin (caffè, cioccolato caldo fuso e crema di latte), il gianduiotto, il bonèt (budino a base di latte, zucchero, uova e cacao, rum e amaretti), il cremino a tre strati e poi ancora tanta squisita piccola pasticceria artigianale (meringhe, amaretti, baci di dama, bignole, krumiri, canestrelli, marron glacés, savoiardi ecc.).
Noi abbiamo assaggiato anche un’altra specialità: la torta tropeziana (due dischi di pasta choux farciti con crema chantilly) che la Pasticceria Uva ha ideato e che rivaleggia con la tarte tropezienne nata in costa Azzurra negli anni Cinquanta del Novecento.
Essendo il nostro un weekend in famiglia, abbiamo optato per un programma che prevedesse non solo visite culturali ma anche momenti di svago e divertimento adatti ai bambini. Ci siamo quindi concentrati su pochi punti fermi:
- visitare il Museo Egizio in autonomia, prendendoci il nostro tempo nei 4 piani di percorso espositivo tra papiri, mummie e sarcofagi;
- salire alla Basilica di Superga con la storica tranvia a dentiera che si inerpica sulle colline torinesi, offrendo bellissimi scorci panoramici e l’emozione di un percorso ripido su rotaie dentro carrozze in legno. Un viaggio di altri tempi che raggiunge in 18 minuti quota 650 metri: un apice di rara bellezza con una vista mozzafiato su Torino e sulle Alpi innevate circonstanti. All’interno della meravigliosa basilica, percorrendo una scala a chiocciola di 131 gradini, si raggiunge la balconata esterna della cupola da dove, grazie alla giornata limpida, abbiamo ammirato un panorama splendido su Torino e le Alpi innevate circostanti;
- camminare pigramente nel Parco del Valentino e nel Borgo medievale sulle rive del Po, in un percorso delle meraviglie tra sentieri sensoriali, giardini rocciosi, piste ciclabili e scoiattoli socievoli, in un luogo in cui cultura e natura convivono in armonia;
- passeggiare senza meta nel centro storico cittadino, da Porta Nuova, attraverso via Roma, Piazza Carlo Felice, Piazza Castello e i suoi portici, via Garibaldi, via Po, fino alla Mole Antonelliana che in questi giorni di festa sarà esaltata da un’illuminazione realizzata con lampade a led sulla guglia e la cupola: i colori delle luci saranno blu (8 dicembre 2022- 6 gennaio 2023) rosse (24-25-26 dicembre 2022) e “bollicine” il 31 dicembre allo scoccare della mezzanotte;
Causa pioggia, abbiamo attivato il nostro piano B, che ci ha portato a Palazzo Falletti di Barolo in Corte d’Appello 20c, dove in questi giorni, fino al 9 gennaio 2023, viene ospitata la mostra Brick Art: l’arte dei mattoncini. Principesse, supereroi, spazio, western e monumenti di Torino sono le cinque aree tematiche di questa piacevolissima esposizione di mattoncini Lego che è piaciuta ai bambini ma anche a noi!
Possiamo affermare di aver vissuto un’esperienza davvero immersiva a Torino, riuscendo ad assaporare in un mordi e fuggi il turbinio di cultura, magia, mistero e gusto che questa città riesce ad intrecciare con grande eleganza.
[Sara Moretto]
Brava Sara Moretto! Con il tuo racconto posso dire di aver visitato alcuni scorci di Torino quasi dal vivo! Complimenti al fotografo Stefano Borghini…belle belle foto!