Due passi nel Borghetto di Ostia antica

Se vi capita di andare a visitare gli scavi di Ostia antica non tralasciate una passeggiata al delizioso borghetto, miracolosamente preservatosi. L’area, già abitata in età antica dagli antichi salinari che lavoravano presso gli stagni ostiensi, venne fortificata da papa Gregorio IV nel IX secolo. A quel tempo il borghetto, che aveva il nome di Gregoriopoli, costruito proprio accanto al Tevere anche con funzione di dogana, era testimone del passaggio di pellegrini, mercanti e delegazioni diretti a Roma.

Il borgo di Gregoriopoli prima dell'alluvione che causò lo spostamento dell'alveo del Tevere in un'antica mappa
Il borgo di Gregoriopoli prima dell’alluvione che causò lo spostamento dell’alveo del Tevere in un’antica mappa

Devastato da Ladislao I di Napoli nel 1408, venne dotato nel tempo di difese massicce: dalle mura perimetrali alla torre rotonda di Martino V (1451-1454), alla vera e propria fortezza fatta costruire dal cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II (1483-1486).

Incisione di Henrick III. van Cleve, - Universitätsbibliothek Salzburg, circa 1557 [Fonte: Wikimedia Commons, PD]
Incisione di Henrick III. van Cleve, – Universitätsbibliothek Salzburg, circa 1557 [Fonte: Wikimedia Commons, PD]
Nel 1557, una piena del Tevere fu talmente disastrosa da causare lo spostamento dell’alveo del fiume e provocare lo spopolamento del borgo e il trasferimento della dogana e dell’approdo a Fiumicino. Il borgo tornò a essere abitato solo da salinari, contadini e pastori. La fortezza, ormai priva dell’acqua per il fossato, aveva perso la sua funzione militare e nell’Ottocento divenne alloggio per i galeotti utilizzati negli scavi dell’antica Ostia.

Accediamo al borghetto dalla porta che si apre lungo le mura accanto a via dei Romagnoli.

Porta d'ingresso al borgo di Ostia antica [Fonte: Wikimedia Commons, PD]
Porta d’ingresso al borgo di Ostia antica [Fonte: Wikimedia Commons, PD]
Sulla destra, appena entrati, osservate l’ingegnosa ed elegante pedana a pioli per consentire al gatto di casa di salire sul tetto. Purtroppo, non siamo riusciti a osservare il felino in azione!

Borghetto di Ostia antica, piano inclinato per il gatto [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, piano inclinato per il gatto [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Sulla sinistra si sono miracolosamente conservate tre file di case quattrocentesche a doppia schiera, fatte costruire dal cardinale Guglielmo d’Estouteville, alcune graziosamente abbellite con vasi di coloratissimi fiori.

Borghetto di Ostia antica, case a schiera quattrocentesche [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, case a schiera quattrocentesche [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
In piazza, riempiamo la borraccia niente meno che alla fontanella fatta costruire dal principe Camillo Aldrobrandini nel 1879.

Borghetto di Ostia antica, fontanella Aldobrandini [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, fontanella Aldobrandini [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Al centro della piazza, si erge la chiesa vescovile di S. Aurea, progettata da Baccio Pontelli sui resti di una basilica del IV secolo, dove furono probabilmente sepolte l’omonima santa e martire cristiana, e S. Monica, madre di S. Agostino, morta a Ostia nel 387. Di S. Aurea non si hanno notizie certe. Secondo alcune fonti agiografiche non verificate visse al tempo di Claudio: arrestata e interrogata dallo stesso imperatore, venne esiliata a Ostia e infine gettata in mare con una pietra al collo.

Borghetto di Ostia antica, chiesa di S. Aurea [Fonte: Wikimedia Commons, CC BY SA]
Borghetto di Ostia antica, chiesa di S. Aurea [Fonte: Wikimedia Commons, CC BY SA]
All’interno, nella cappella dedicata a S. Monica, si conserva un frammento di lastra marmorea con iscrizione a lei dedicata per volere di un tal Anicio Auchenio Basso, mentre la pala d’altare secentesca, opera di Andrea Sacchi, raffigura il martirio di Santa Aurea. All’esterno sono ben visibili alcuni stemmi, tra cui quello dei Della Rovere.

Borghetto di Ostia antica, Chiesa di S. Aurea, stemmi [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Chiesa di S. Aurea, stemmi [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]

Sul retro della chiesa si erge il Palazzo episcopale: se avete la fortuna di trovarlo aperto chiedete di potere salire al primo piano per osservare gli interessantissimi affreschi attribuiti a Baldassarre Peruzzi (1508-1512) con scene di battaglia ispirate ai rilievi della Colonna Traiana. Furono riscoperti nel 1977 in occasione di un restauro durante il quale venne rimossa la scialbatura a calce risalente alla pestilenza del 1615.

Il castello di Giulio II, anch’esso progettato da Baccio Pontelli e completato nel 1486, è un capolavoro di ingegneria militare.

Borghetto di Ostia antica, Castello di Giulio II [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Castello di Giulio II [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
A pianta triangolare si sviluppa attorno a un cortile trapezoidale, con due torrioni circolari agli angoli e un terzo più alto che ingloba la precedente torre di Martino V.

Il Borghetto di Ostia antica [Fonte: Google Maps]
Il Borghetto di Ostia antica [Fonte: Google Maps]
Una curiosità: forse vi è capitato di visitare le Stanze di Raffaello ai Musei Vaticani: in una delle sale è conservato l’affresco noto come “La battaglia di Ostia” che raffigura una scena che commemora la vittoria del papa Leone IV contro i saraceni nell’849. L’artista urbinate utilizzò come sfondo della cruenta battaglia proprio il castello di Giulio II.

Musei Vaticani, Stanze di Raffaello, La battaglia di Ostia, bottega di Raffaello Sanzio [Fonte: Wikimedia Commons]
Musei Vaticani, Stanze di Raffaello, La battaglia di Ostia, bottega di Raffaello Sanzio [Fonte: Wikimedia Commons]
Usciamo dal borghetto passando dalla porta secondaria. Sulla sinistra ci fermiamo in piazza Ravenna di fronte al Monumento dedicato ai ravennati che il 4 novembre del 1884 partirono in cinquecento su un treno speciale per venire a bonificare le terre paludose di Ostia e dell’agro romano. Osservate i ritratti del deputato Andrea Costa, promotore della bonifica, e di Nullo Baldini, fondatore del movimento cooperativo di operai e braccianti del Comune di Ravenna. In basso a sinistra, un rilievo dedicato agli scariolanti, veri e propri protagonisti della bonifica, molti dei quali morti a causa della malaria.

Borghetto di Ostia antica, Monumento ai bonificatori romagnoli [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Monumento ai bonificatori romagnoli [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La targa centrale recita:

Pane e lavoro gridando e brandendo le lucide forti armi della fatica, uomini, donne fanciulli, esercito di pace, dai dolci campi di Romagna, qua trassero per restituire alla coltura, all’igiene, a la civiltà nova le zolle che l’antica civiltà seminò di ruderi ed ignavia di principi e di prelati ed inerzia colpevole di governi a la malaria omicida lungo i secoli abbandonò e pane e lavoro ebbero tutti e molti morte! E le ossa di questi biancheggiano qua e là al sole pei campi dissodati, seminati, fecondati […] Romani e voi stranieri che a capo chino adorando visitate li avanzi dell’antica civiltà, levate il capo da le rovine secolari, guardate su in alto! E salutate e onorate i precursori, i martiri de la novissima civiltà di Roma eterna.

Borghetto di Ostia antica, Monumento ai bonificatori romagnoli [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Monumento ai bonificatori romagnoli [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Se per caso dovete recarvi a prendere il treno alla stazioncina di Ostia antica, passate in via Gesualdo per un tuffo in pieno Novecento: sul prospetto di un palazzo si conserva una storica targa del Partito Comunista Italiano. Era qui infatti la sede Cinet che in romagnolo significa “tracagnotto”, soprannome del donatore che donò lo stabile al partito, un certo Giovanni Tattoni, trasferitosi qui dalla sua terra d’origine.

Borghetto di Ostia antica, Targa PCI, sezione Cinet [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Targa PCI, sezione Cinet [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Qualora voleste anche fermarvi a mangiare, all’interno del borghetto e negli immediati dintorni non mancano tradizionali trattorie dopo poter gustare tipiche ricette della cucina romana. Io lo ho fatto, gustandomi degli ottimi e abbondanti tonnarelli cacio e pepe!

Borghetto di Ostia antica, Tonnarelli cacio e pepe [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Borghetto di Ostia antica, Tonnarelli cacio e pepe [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
[Maria Teresa Natale]

 

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