Lasciamo Ouistreham di buona mattina e torniamo in direzione del porto per iniziare la seconda tappa del cammino dello sbarco in Normandia che ci condurrà a Courseulles-sur-Mer.
Dal porto di Ouistreham partono i ferryboat per Portsmouth oltremanica. Cerchiamo una boulangérie per la nostra colazione, ma impariamo che presto la mattina non è facile trovare negozi aperti e fatichiamo un po’. Ne approfittiamo per dare un’occhiata al mercato del pesce con banchi pieni di granchi di tutte le dimensioni, molluschi e pesci d’alto mare.
Veniamo attirati da un piccolo miliario che indica GR 36, km 0. Si tratta della Grande Randonnée che parte da Ouistreham in Normandia e arriva a Bourg-Madame sui Pirenei. Un’idea per un prossimo viaggio. https://en.wikipedia.org/wiki/GR_36
Riguadagniamo il lungomare che non abbandoniamo per tutta la giornata.
Un cartellone ricorda la Marcia dei Commandos: ogni anno 300 soldati e 300 studenti tornano sui passi del Commando Kieffer incontrando veterani e partecipando alle celebrazioni. L’espressione Commando Kieffer fu coniata a posteriori per indicare il battaglione di fucilieri francesi di France Libre capitanati dal capitano di corvetta Philippe Kieffer e integrati nelle forze speciali britanniche nel 1942.
Proseguiamo e in breve arriviamo alla spiaggia di Hermanville-sur-Mer, in codice Sword Beach.
La marea è bassa, come il 6 giugno 1944, quando alle 7,30 iniziarono i primi sbarchi dai carri anfibi delle fanterie inglesi della terza divisione con l’obiettivo di riconquistare Caen e stabilire un collegamento con la 6 divisione aerotrasportata che, come avevamo visto nella prima tappa, aveva neutralizzato la difesa tedesca al Pegasus Bridge e le batterie di Merville. Le truppe tedesche a difesa di questa zona non erano di prima scelta e furono neutralizzate con una certa facilità. Il bilancio dei britannici nella prima giornata di sbarco a Sword Beach fu di 30.000 uomini sbarcati e 700 vittime. Delle forze sbarcate faceva parte anche un gruppetto di 177 uomini di France Libre.
Ci fermiamo di fronte al monumento di Bill Millin che imperterrito suona la sua cornamusa incedendo in direzione del Pegasus Brige. Una madonnina fatta di conchiglie emerge tra gli ex voto lasciati dai passanti.
Proseguiamo, la spiaggia è ancora vuota, ad eccezione di qualche velista che trascina l’imbarcazione sulla sabbia fino alla riva.
La passeggiata prosegue piacevolmente, il lungomare è costeggiato da numerosi villini, molti dei quali risalenti ai primi del Novecento se non addirittura alla fine dell’Ottocento, case a graticcio, decorazioni liberty, strutture in pietra, edifici neogotici. L’accesso alle macchine è vietato e la spiaggia è costeggiata da un marciapiede pedonale e da una pista ciclabile.
Qua e là sventola la bandiera della Bassa Normandia con due leoni gialli passanti su un drappo rosso.
Costeggiamo anche degli stabilimenti balneari, riconoscibili per le caratteristiche cabine di legno immortalate da tanti pittori. Un artista ne utilizza una come galleria per esporre le proprie opere, una baracca di legno ospita la sede della Federazione nazionale degli istruttori di cani da salvataggio in acqua, accanto a dei bunker sono deposti ciottoli dipinti con le bandiere degli alleati.
Chilometro dopo chilometro, costeggiamo i piccoli borghi balneari, un tempo porticcioli di pesca, di Lion-sur-Mer, Luc-sur-Mer, Langrune-sur-Mer, sino a raggiungere la spiaggia di Bernières-sur-Mer, nome in codice Juno Beach.
La grande bandiera con la foglia d’acero che sovrasta il portone della Maison des Canadiennes ci ricorda che qui fu protagonista, dalle 8 del mattino del 6 giugno 1944, l’esercito canadese. Malgrado il mare molto mosso e il ritardo nello sbarco dei carri, in men di due ore la spiaggia fu conquistata ed entro la fine della giornata i canadesi riuscirono a creare una testa di ponte di diversi chilometri verso l’interno. Bilancio della giornata: 21.400 uomini e 3200 veicoli sbarcati, 304 vittime.
Proseguiamo il cammino, mi fermo per riportare a casa un ricordo di quest’esperienza: un gruppo di bambini di 6-7 anni ha allestito una bancarella con piccoli ciottoli dipinti. Ne scelgo uno che raffigura delle cabine. Sarà uno dei tesori del viaggio.
Oltrepassata Bernières-sur-Mer, il paesaggio diventa più selvaggio e camminiamo su un sentiero ricavato in una bassa duna.
Nei pressi di Courseulles-sur-Mer, un uomo volante magnetizza il nostro sguardo.
È la prima volta che assistiamo a un’esibizione di flyboading, sport nato in Francia nel 2012. Restiamo qualche minuto a osservare l’omino che cerca acrobaticamente di mantenersi in equilibrio sfruttando un getto d’acqua pressurizzato.
La spiaggia è via via più affollata. Una grande ruota panoramica indica che siamo arrivati nel cuore della cittadina dove sventolano le bandiere degli alleati e di coloro che oggi non sono più nemici.
Dopo aver atteso l’apertura del ponte girevole, attraversiamo il fiume Seuilles che divide in due la cittadina. Poco oltre, un moderno complesso residenziale è sorto accanto alla darsena turistica, l’effetto generale è molto gradevole.
Per raggiungere il nostro alloggio dobbiamo camminare ancora una ventina di minuti per raggiungere il piccolo borgo di Graye-sur-Mer costeggiando il fiume lungo un sentiero erboso.
In breve raggiungiamo la chiesetta di Saint Martin, già da lontano ne avevamo scorto il campanile. Ci fermiamo a leggere un cartellone informativo che ne narra la storia: distrutto da un fulmine alla fine dell’Ottocento, venne faticosamente ricostruito con le donazioni dei parrocchiani e inaugurato nel mese di settembre nel 1943. Pochi mesi dopo, il 6 giugno del 1944, fu nuovamente abbattuto dagli Alleati, che fecero strage di campanili in tutta la regione, ritenendoli postazioni di avvistamento ideali per i tedeschi. Fu grazie alla tenacia dell’abate Blin che il campanile fu ricostruito e riinaugurato il 9 settembre del 1945. Oggi il solerte sacerdote riposa nel piccolo cimitero che fiancheggia la chiesa. La ricchezza di un cammino è fatta anche delle piccole grandi storie che si incrociano casualmente lungo il percorso.
[Maria Teresa Natale, travel designer]
Tappa percorsa il 22 luglio 2019.
Totale km percorsi: 22,70
Il diario di viaggio completo del Cammino dello sbarco in Normandia
Tappa 1: da Merville a Ouistreham
(Totale km percorsi: 15,80)
Tappa 2: da Ouistreham a Courseulles-sur-Mer
Totale km percorsi: 22,70
Tappa 3: da Courseulles-sur-Mer ad Arromanches-les-Bains
Totale km percorsi: 15,40
Tappa 4: da Arromanches-les-Bains a Port-en-Bessin-Huppain
Totale km percorsi: 13,14
Tappa 5: da Port-en-Bessin a Vierville-sur-Mer
Totale km percorsi: 15,20
Tappa 6: da Vierville-sur-Mer a Isigny-sur-Mer
Totale km percorsi: circa 29
Tappe 7-8: Isigny-sur-Mer, Saint-Mère-Eglise, Utah Beach
Totale km percorsi a piedi e in bicicletta: circa 45
Note per i camminatori che intendono percorrere il cammino dello Sbarco in Normandia
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