Lo zaino come metafora di viaggio esistenziale: storie di 76 donne in cammino

Donne con lo zaino: storie di donne sempre in cammino (Elliot, 2021) è una raccolta di esperienze curata dalla romana Patrizia D’Antonio e dalla barese Raffaella Gambardella, le quali, ambedue docenti, conosciutesi in un’esperienza professionale a Parigi, hanno deciso durante il lock-down di dare vita a un blog (https://donneconlozaino.org/) che raccontasse le storie di donne “in viaggio con il loro zaino, il loro bagaglio”.

Raffaella Gambardella e Patrizia D'Antonio parlano del loro libro "Donne con lo zaino" a Più Libri più Liberi 2021. Sulla destra la commentatrice Sara Durantini [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Raffaella Gambardella e Patrizia D’Antonio parlano del loro libro “Donne con lo zaino” a Più Libri più Liberi 2021. Sulla destra la commentatrice Sara Durantini [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Dal blog al libro dunque, con 76 storie, ripartite in 7 capitoli tematici (Tra lotte e impegno, Tra sfide e benessere, Tra libri e parole, Tra note e colori, Tra partenze e ritorni, Tra mare e campagna, Incontri), storie di donne che cambiano vita, continente, a volte sono in fuga. Filo conduttore lo zaino, simbolo dell’identità femminile che identifica la singola donna. E proprio in copertina c’è una donna con uno zaino, uno zaino atipico però, che potrebbe contenere un bebè, beni di prima necessità, oggetti da vendere al mercato…

Nel progetto delle due autrici – presentato presso lo stand della Regione Lazio a Più libri Più liberi 2021 – lo zaino non è necessariamente legato a un viaggio di esplorazione, quanto piuttosto è metafora di un viaggio esistenziale, si riempie e si svuota, talvolta si condivide in un’ottica di sorellanza. Ogni donna deve imparare a scegliere cosa mettere nello zaino, quali sono le priorità, come alleggerirne il peso.

Ma chi sono le 76 donne presenti nel libro? Amiche vicine e lontane, donne incontrate, donne intervistate, donne che hanno condiviso le loro storie nel blog, laddove spesso il racconto di sé ha un effetto taumaturgico.

Storie interessanti, appassionanti, emozionanti, struggenti, tristi: da Luce, partigiana novantenne, ancora grintosa a alla ricerca di giustizia, a Silvia, giovane dottoressa catapultata a fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19; da Elsie che si prodiga per “costruire sorrisi” tra bambini e ragazzi congolesi, a Monica che si è avvicinata al parkour, “un percorso in paradiso che ti fa sentire potente e invincibile”; dalla svedese Ǻsa, divenuta imprenditrice di coaching sulla mindfullness, a Carla, Chiara, Francesca e Ornella che hanno realizzato il loro sogno aprendo una libreria indipendente a Monte Sacro; da Loretta, col suo “zaino magico” che contiene un alfabeto infinito di possibilità, alla curda Hevi, che viene dalla “terra che non c’è; dall’algerina Zahia, costretta a un matrimonio forzato e simbolo di resilienza, alla “femme flic” coi capelli rossi che sostiene gli indifesi e i disperati… a tante altre donne amanti della scrittura, della musica, della cucina, del ballo, ognuna con uno zaino diverso da condividere con altre donne.

Tutte donne uniche e straordinarie, diverse per età, nazionalità, interessi, esperienze. Come affermano le autrici, “nel quadro composito che emerge dai loro racconti, si intrecciano tratti universali in cui tutte le donne possono riconoscersi: desideri, realizzazioni, capacità di resistere e di ricostruire, di reiventarsi e di immaginare un domani”.

[Maria Teresa Natale]

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