Ruminare, in città ,”masticare” lentamente e collettivamente le parole affinché un’idea, elaborata, diventi un’opportunità di progetto per la comunità locale.
Verdiana Network promuove su iniziativa propria, il ciclo delle RUMINANZE URBANE a Firenze, a partire dall’Affrico, il tributario di destra dell’Arno che scende dalle colline di Maiano, della cui presenza in città quasi non ci si accorge.
Le sue sorti, successive alla seconda guerra mondiale, sono state segnate dalla decisione di interrarne il corso dal Salviatino all’Arno, con un intervento che lo ha reso riconoscibile solo dalla striscia di aiuola inverdita che ne ricalca l’andamento lungo l’omonima via. Una fascia “verde” che più che rappresentare un luogo pubblico, fa da spartitraffico ai viali che servono il quartiere di Campo di Marte.
Dallo scorso 17 aprile 2013 Verdiana suggerisce di concentrare qui l’attenzione verso lo spazio pubblico urbano, la sua importanza, il suo valore, l’uso e la gestione, con una serie di incontri periodici, aperti non solo ai soci, ma a chi, residente, curioso o passante, desidera fermarsi un po’ per “ruminare” idee e parole su un concetto molto teorizzato quanto scarsamente praticato. Di volta in volta i soci si spostano lungo la “via dell’Affrico”, alla ricerca di un punto in cui sostare tra un benzinaio e un supermercato, per presentare e discutere i propri progetti, ma anche per raccogliere le aspettative locali su un luogo fugacemente trafficato, trascurato e assai poco conosciuto.
Un pezzo di carta, un pennarello e una molletta sono i materiali messi a disposizione da Verdiana per scrivere o disegnare le proprie idee, non solo per segnalare gli aspetti critici di uno spazio “pubblico”, ma anche per fantasticare (e sperare) su nuovi progetti per un luogo della città dall’enorme potenziale sociale, culturale e storico.
Dalle memorie di Fabio Berti, autore di “La mia Africa sull’Affrico“, dove l’autore racconta dei vecchi esercizi commerciali e delle avventure che i bambini del Salviatino erano soliti vivere in tempo di guerra, facendo sembrare tutto un gioco anche quando non era tale, alle impressioni di chi oggi certe botteghe non le ricorda nemmeno, Verdiana cerca di ricostruire la storia di un pezzo di città , che lega il suo toponimo ai più disparati personaggi, da Giovanni Boccaccio a Vernon Lee, ma anche Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse. Così, dalla prima ruminanza, scopriamo che Cate immagina “un piccolo ma grande spazio dove potersi riunire per dare spazio alle sensazioni … naturaliâ”, partendo da un aspetto molto contingente, lo sfalcio dell’erba; Alessandro ribadisce invece che passeggiare e pedalare sono l’unico futuro per le città. La signora Elda, con un consapevole quanto garbato tono di protesta, ci dice invece che il sindaco venga a vedere. Che le aiuole vengano tenute meglio!; mentre altri cercano un luogo che sappia accogliere, che ispiri la sosta e non la fuga attraverso un arredo urbano che tuteli il verde ma che offra un sostegno all’incontro che sia quotidiano o in occasione di eventi particolari, perché troppe macchine e poco spazio verde, secondo Adriana, rendono l’Affrico solo un luogo di passaggio, che non agevola la sosta e il dialogo. Chi pensa ad un ritrovo fugace o una sosta con in nostri amici animali, chi a un luogo di relazione, oltre che uno spazio verdeâ, chi ancora osserva nidi sui pini dell’Affrico, unico segno di una “sosta” stagionale nel via-vai quotidiano.
Il secondo appuntamento delle Ruminanze Urbane, sempre a Firenze, sempre lungo l’Affrico, questa volta spostandosi verso l’Arno e fermandosi all’altezza di via F. Calvi, accanto al benzinaio, è previsto per il 10 maggio 2013, alle ore 16,30.
Grazie per tutte le informazioni aggiuntive