Toponomastica romana: Via Rubattino, una strada intitolata a uno dei protagonisti della navigazione a vapore italiana

Via Rubattino è una strada romana del Rione Testaccio. La denominazione di questa strada venne compresa nella Delibera sulla Toponomastica di Roma del 25 maggio 1886, la quale prevedeva che alcune strade del Rione Testaccio venissero intitolate a celebri viaggiatori che, attraverso le loro opere, avevano contribuito allo sviluppo commerciale e industriale Italiano.

Raffaele Rubattino (Genova, 1810-1881) fu uno dei più importanti capitani d’industria e armatori italiani del XIX secolo. A partire dagli anni Quaranta del’Ottocento creò una compagnia di navigazione (denominata prima Luchi, Rubattino & C. e dal 1844 Compagnia Rubattino), incentrandola sulla pironavigazione (la navigazione a vapore), in un’epoca nella quale la navigazione a vela era ancora protagonista.

Rubattino fu pioniere nell’attenzione verso i passeggeri, prevedendo un servizio di ristorazione a bordo e di intrattenimento con ufficiali ed equipaggio nei momenti di riposo.

A partire dal 1851 la compagnia stipulò una convenzione con lo Stato Sabaudo per il servizio postale tra Genova, la Sardegna e Tunisi. Dal 1852, in società con Carlo Bombrini, istituì la Compagnia Transatlantica in Genova al fine di garantire servizi di linea per New York e Buenos Aires, ma iniziative finanziarie errate costrinsero Rubattino a mettere in liquidazione questa Società.

L’imprenditore si riprese in occasione della Spedizione dei Mille, quando Garibaldi si impadronì dei piroscafi Piemonte e Lombardo per salpare verso la Sicilia, per i quali Rubattino venne indennizzato a seguito di una lunga trattativa.

Dopo l’Unità d’Italia, la Rubattino fu una delle tre compagnie italiane (assieme alla genovese Accossato e Peirano e alla palermitana Florio) a ottenere il pubblico appalto delle linee postali, non più finanziate a a partire dal 1872 in conseguenza dello sviluppo delle linee ferroviarie.

Rubattino si concentrò quindi sulle rotte commerciali verso il Medioriente. L’apertura del canale di Suez nel 1869 congiungeva direttamente il Mediterraneo con il Mar Rosso, consentendo di abbreviare le rotte per l’India e l’Estremo Oriente. Proprio l’anno precedente Rubattino aveva inaugurato la linea Genova-Livorno-Alessandria-Porto Said, dimostrando la sua visione internazionale. Due anni dopo estese la tratta fino a Bombay, primo tra gli italiani. Negli anni successivi, con una flotta di ben 31 piroscafi, arrivò ad attivare una linea tunisina, una linea che collegava Tunisi con Malta e Tripoli e una linea con numerosi scali nell’Oceano Indiano.

È curioso che nel 1880 Rubattino venne proposto per la nomina a senatore del regno, ma non poté essere nominato perché il suo reddito era inferiore a quello richiesto per la nomina.

Rubattino fu anche protagonista nell’espansione coloniale italiana. Nel 1869 il governo italiano aveva acquistato la Baia di Assab in Eritrea per mezzo dell’opera del missionario-esploratore Giuseppe Sapeto, ma per evitare reazioni avverse delle altre potenze coloniali, aveva imposto alla Rubattino di intestarsi l’acquisto con il pretesto di allestire una base per il rifornimento del carbone. Rubattino non aveva potuto rifiutare la richiesta dal momento che lo Stato italiano lo stava salvando dal fallimento. Ad ogni buon conto, la Baia di Assab fu presto rioccupata dagli egiziani e il contratto di acquisto si risolse in un nulla di fatto. Il 25 settembre 1879, nonostante le reazioni negative delle altre nazioni coloniali, l’esercito italiano occupò definitivamente la Baia di Assab.

Mappa da "European territorial claims on the coasts of the Red Sea, 1885", autore: Sir William Rawson (1812-1899), litografo: Edward Weller (d. 1884), editore Edward Stanford Ltd. Assab Bay [scala ca. 1:1,087,000]
Mappa da “European territorial claims on the coasts of the Red Sea, 1885”, autore: Sir William Rawson (1812-1899), litografo: Edward Weller (d. 1884), editore Edward Stanford Ltd. Assab Bay [scala ca. 1:1,087,000]
Nel 1880, ancora per conto del governo italiano, Rubattino acquistò la ferrovia Tunisi-La Goletta da una compagnia inglese. La Francia reagì temendo l’estensione dell’influenza coloniale italiane sulla Tunisia con il conseguente Trattato del Bardo del 1881 tra la Francia e la Tunisia in base al quale lo Stato africano divenne un protettorato francese, venendo svuotato di ogni potere nei settori degli affari esteri, della difesa e dell’amministrazione interna, riacquistando la propria indipendenza solo nel 1956.

[Maria Teresa Natale]

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