In questo post riportiamo i risultati del Serendipiwalk tenuto il 15 dicembre 2018 a Garbatella a Roma e organizzato dall’Associazione culturale GoTellGo nell’ambito delle iniziative finanziate dal bando “Cult! L’Ottava Meraviglia” del Municipio Roma VIII.
Per ogni punto d’interesse, è riportata una breve descrizione che integra alcuni contributi dei partecipanti. Segue, virgolettata, una serie di commenti particolarmente significativi.
Alcuni grafici sintetizzano le sensazioni provate dai partecipanti durante il percorso.
PONTE SETTIMIA SPIZZICHINO (1)
“Modernissimo eppure profondamente evocativo”
“Bianco, pulito, bello al tramonto, diverso.”
“Moderno, bel design.”
“Bell’impatto visivo quando si esce dalla metro. Importante anche il ricordo storico del Ponte.
“Noto ricorrente degrado strutturale metro!”
“Degrado! Sporcizia intorno!”
STENCIL DI C215 (2)
“Bellezza nascosta in una strada anonima.”
“Prima scoperta di oggi.”
CASETTA ROSSA E PARCO CAVALLO PAZZO (3)
“Simbolo di aggregazione, un esperimento da replicare.”
“Bel punto di verde con giochi per bambini! Lontano da traffico e rumore!”
“Venivo qui quando ero piccola con mia madre per giocare con i miei amici mentre lei parlava con le amiche (quindi più di 40 anni fa già esisteva).”
“Odore di pane a Casetta rossa, cene nelle sere d’estate.”
“Sapori della cucina della Casetta rossa.”
“Si fa il pane alla Casetta rossa…”
Una vicenda, quella del parco, che si intreccia a doppio filo con la Casetta Rossa, vero esperimento sociale dell’area dove tradizione, gastronomia e solidarietà si sommano all’insegna della riqualificazione. Sembra utopia, e invece è una bella realtà di quartiere: fra le pareti rosse dell’edificio addobbate di street art con profumo di anni Settanta si promuovono iniziative interessantissime quali gruppi di lettura, incontri con gli autori, pasti sospesi (con ingredienti rigorosamente a km 0) e, non ultima, la curiosa usanza del forno comune, acceso ogni domenica e totalmente a disposizione di chiunque.
Oggi le stesse famiglie che nel 2002 misero in piedi la Casetta lottano giornalmente per non farla dismettere sotto i colpi e le contestazioni di chi ne sottovaluta la potenza aggregativa: sarebbe un peccato per un luogo così, da imitare piuttosto che intimidire.
I LOTTI (4)
“Li ho sempre considerati l’anima, la vera espressione della Garbatella.”
“Silenzio anomalo per Roma.”
“Caro diario di Nanni Moretti.”
“Che armonia di case e verde.”
“Belli sempre gli edifici e la scalinata; odore di forno!”
“Spazio comune per stendere i panni.”
“Positiva l’idea degli spazi comuni.”
Per capire a fondo la diversità della Garbatella rispetto agli altri spicchi di Roma bisogna fare un passo indietro: il rione nasce e cresce plasmato sulla garden city teorizzata da Raymond Unwin, ambizioso modello urbanistico nordeuropeo in cui le palazzine sono funzionali ma anche identitarie, diverse, colorate; lo stile architettonico dei primi lotti, costruiti sulla base del progetto urbanistico di Paolo Orlando negli anni Trenta, fu denominato “barocchetto” e aveva un unico credo: evitare l’alienazione metropolitana, sperimentando uno stile decorativo che rendesse le case anche esteticamente piacevoli.
L’avvento del Fascismo stravolse i piani; calò di netto lo spazio verde in favore di edifici sempre più simili al palazzoni di città che non ai villini delicati degli albori.
Ciononostante, anche a distanza di decenni, le abitazioni moderne non hanno avuto la meglio sulle romantiche immagini di cortili e spazi coltivabili.
Ancora oggi si ha la sensazione che tutto sia al proprio posto, senza note stonate: la Garbatella, con i suoi panni stesi e i gatti appollaiati sui muretti, rappresenta una rarità negli anni della globalizzazione omologata.
LA SCOLETTA (5)
“Ricordi dei miei bimbi all’asilo.”
“Edificio storico recentemente ristrutturato.”
“Luogo di interesse pubblico per bambini.”
Pregi artistici a parte, autentico è il legame fra gli abitanti e la scuola, che nelle fattezze odierne è frutto del lavoro in puro stile barocchetto romano dell’architetto Innocenzo Sabbatini, all’opera nel cuore del rione fra il 1917 e il 1921.
Il solo guardarla catapulta nel passato, riporta alla memoria eventi e mette davanti a sé lo scorrere del tempo e la sua velocità, il tutto addolcito dal rumore d’acqua delle fontane vicine.
BAR DEI CESARONI (6)
“Simbolo di romanità ed autenticità popolare.”
“Ha reso il quartiere popolare.”
“Garbatella dev’essere ricordata anche per altro.”
“Una delle location più gettonate della Garbatella (sic!)”
CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO (7)
“Enorme! fredda rispetto all’edilizia intorno.”
Di curioso c’è che questa fu la prima parrocchia visitata da Giovanni Paolo II, che qui aveva fatto servizio pastorale nell’immediato dopoguerra, qualche mese dopo la sua elezione al soglio di Pietro.
SCUOLA “CESARE BATTISTI” (8)
“La mia scuola delle elementari, ci siamo spostati lì dopo che demolirono una piccola scuola che si trovava dove ora è l’air terminal Ostiense. Ci portava un autobus messo dal Comune apposta per noi (anni 60).”
“Dove mio figlio giocava a basket.”
“Set di “C’eravamo tanto amati” e “I Cesaroni””
L’Istituto, sito nel cuore pulsante del rione, ha cresciuto intere generazioni che la ricordano come “una costruzione dalle ampie volte e dai corridoi lunghi tanto da incutere timore”; non a molti però è nota la storia della scuola, adibita a postazione antiaerea in epoca fascista e poi a rifugio per sfollati nel dopoguerra. Un busto del gerarca fascista Michele Bianchi, rinvenuto di recente al secondo piano dell’edificio, ha permesso di far luce sulle vicissitudini del periodo pre-bellico e su come effettivamente la scuola fosse intitolata al quadrumviro, cosa confermata anche dall’incisione sulla stele posta all’ingresso. C’è chi, fra i romani, propone di renderla un museo cittadino, suggerendo chissà quanti altri piccoli reperti storici possano nascondersi fra le mura dell’edificio.
LA VILLETTA (9)
“Ricordi giovanili di lotta e delusioni.”
“Luoghi politici da ricostituire.”
“Quando ancora si sperava in un mondo migliore.”
“Delusione per le sezioni scomparse.”
“Luogo politico.”
“Già conosciuta, già frequentata.”
La Villetta parla di storia, e lo fa attraverso varie targhe (“ce ne sono tante a Garbatella!”) che conservano le gesta del passato: in esse sono scolpiti non solo i nomi dei partigiani e dei combattenti della settima brigata Garibaldi, ma anche quelli dei “ribelli della Garbatella”, gruppo di impavidi che durante tutto il ventennio sfidò la ferocia fascista con piccole e grandi azioni di propaganda e sbeffeggio alle autorità.
CSOA “LA STRADA” (10)
Le iniziative sono molteplici: da tornei di ping pong a conferenze storiche, lezioni di teatro e sfide a biliardino, piccole cose che contribuiscono a creare un’altra idea di socialità e una qualità della vita migliore.
TARGA DEL PARTITO REPUBBLICANO NEL LOTTO 15 (11)
MOBY DICK (12)
“I cittadini come motore di proposte”
Oggi Moby Dick è un modello, uno dei rari progetti di fermento culturale e un bell’esempio di riuso e rigenerazione degli spazi urbani che possono rafforzare il senso d’appartenenza di una comunità. E’ un segnale fortemente positivo che riconosce una grande fetta di merito al protagonismo dei cittadini, fautori e fruitori dei questo bene: dare una risposta al disuso con un mix di cultura e creatività è sempre una buona idea.
CINEMA-TEATRO PALLADIUM (13)
“Era un cinema dove andavo spesso con gli amici.”
“Il Palladium, una volta cinema-teatro popolare del quartiere ora a servizio dell’Università di Roma Tre.”
L’edificio, progettato per contenere fino a 500 persone, si presenta con una facciata rotonda e tre archi piuttosto maestosi; peculiari le abitazioni sovrastanti il cinema, concepite all’epoca come residenze per gli artisti.
A conclusione del contributo pubblichiamo due grafici. Il primo sintetizza la percentuale degli stimoli percepiti dai partecipanti in relazione agli incontri fatti, ai ricordi e ai cinque sensi.
Il secondo grafico sintetizza le sensazioni percepite dai partecipanti in relazione alla meraviglia, alla sorpresa, alla curiosità, allo stimolo alla riflessione, all’evocazione nel senso di ricordi o collegamenti, al desiderio di vedere valorizzati i luoghi visitati.
Tutti i post del progetto:
- Alle origini del Serendipiwalk. Quando l’azzardo diventa metodo per documentare il territorio
- Serendipiwalk nel quartiere Ostiense
- Serendipiwalk nel quartiere San Paolo
- Serendipiwalk nel quartiere Garbatella
- Serendipiwalk nel quartiere Navigatori
- Serendipiwalk nel quartiere Tor Marancia
- Serendipiwalk nel quartiere Tre Fontane
- Serendipiwalk nel quartieri della Montagnola e Grottaperfetta
Come partecipante devo dire che il lavoro finale lo trovo spettacolare.
Non vedo l’ora di leggere gli altri resoconti dei percorsi che non ho potuto fare. Un lavoro professionale, unico e che spero serva al comune per valorizzare il patrimonio. Spero che anche la popolazione della Garbatella legga il rapporto