Pubblichiamo i risultati del Serendipiwalk tenuto il 16 novembre 2018 nella zona di piazza dei Navigatori a Roma e organizzato dall’Associazione culturale GoTellGo nell’ambito delle iniziative finanziate dal bando “Cult! L’Ottava Meraviglia” del Municipio Roma VIII.
Per ogni punto d’interesse, è riportata una breve descrizione che integra alcuni contributi dei partecipanti. Segue, virgolettata, una serie di commenti particolarmente significativi.
Alcuni grafici sintetizzano le sensazioni provate dai partecipanti durante il percorso.
PIAZZA DEI NAVIGATORI E GLI EDIFICI PER ABITAZIONI INTENSIVE
“Leggende metropolitane e ricordi da bambina”.
“L’insegna luminosa (pubblicitaria) che rappresentava l’ingresso nella città di Roma ‘434 Mirafiori’ e che mi accompagnava per gran parte sulla Cristoforo Colombo”
“Palazzo n. 19: cortile con grandi prospetti come quinte sceniche, piccole finestre tutte uguali scandiscono le enormi facciate, in un ritmo monotono. Danno l’idea dell’individuo quale numero nella società e non persona con le proprie particolarità”.
“La vita del quartiere nel periodo del dopoguerra (1946-1960) raccontata da una signora, è stata molto simile a quella da me vissuta ma in un altro quartiere (Appio)”
“Similitudine con i fabbricati di Piazza Bologna”
“Piazza con vista sull’imponente “condominio” fascista”
“La struttura interna assomiglia all’edilizia carceraria con il portiere controllante”
“Il mercato chiuso è uno spazio inutile, brutto! E’ bello quando è aperto. Oppure fare del mercato spazio utile anche quando è chiuso…”
“Mi ha colpito la richiesta di un signore che ha domandato se eravamo autorizzati a passare in quel luogo”.
“Da rendere più sicuro e appetibile come luogo di incontro e socializzazione sfruttando bene i portici. In linea di massima i luoghi visitati hanno una grande potenzialità ma nelle zone più prossime alla Colombo vanno riqualificati/risistemati“.
“Valorizzare la piazza che altrimenti è slegata e dispersiva e ciò che prevale è il rumore”
“Saracinesche al piano terra del palazzo. Anni Ottanta: libreria Edizioni San Paolo“.
“Pare ci sia una signora dell’est che sta tenendo pulita la piazza e la abbellisce, sarebbe da premiare“.
Piazza dei Navigatori (1), che fino alla caduta del fascismo si chiamò piazza delle Legioni Romane, doveva essere uno dei tanti spazi tirati a lustro per l’esposizione universale del 1942: nessuna migliore occasione, pensò il governatore Bottai, per celebrare anche il ventennio della marcia su Roma davanti agli occhi di mezzo mondo. Nel piano originario Cesare Pascoletti, fido architetto del duce, avrebbe costruito due dei cosiddetti alberghi di massa, da un lato e dall’altro della piazza: simmetrici, spogli, crudi e soprattutto con piante a forma di M, per celebrare il capo del Fascismo.
La storia, com’è noto, andò ben diversamente: l’E42 non si tenne mai e Pascoletti smontò le tende a metà dell’opera (leggenda metropolitana vuole comunque che, con un po’ di fantasia, l’unico dei due edifici a essere stato completato richiami una M, se visto dall’alto).
“Ricordi di pizza al liceo“.
“42 anni fa ci sono andata a cena col mio ragazzo (che poi è diventato mio marito).”
“Era la trattoria di famiglia dove negli anni Settanta le famiglie del quartiere andavano per concedersi un lusso. Immagini di post realismo“.
“Andavo spesso a mangiare lì. E’ rimasto uguale a 40 anni fa“.
SCULTURA DI GHENO
“monumento (mai notato!)”
“Arte? Inguardabile, insignificante”
“Monumento poco visibile e senza spiegazione”.
Al centro della piazza, fra il ritmo monotono scandito dalle finestre degli edifici retrostanti, stanzia la bronzea scultura di Gheno (3), variamente apprezzata, che, nel quartiere dedicato ai Navigatori, non poteva che raffigurare una vela.
SCUOLA SUORE SANTA CATERINA DI ROSA
“Ci andavano le mie amiche ricche e cattoliche”
“Sono prevenuto: odio le scuole gestite dalla Chiesa, le odio perché le ho frequentate“.
“Là dove c’era un prato c’è ancora un prato” [n.d.r.: in riferimento al terreno che fiancheggia la chiesa]
MONUMENTO ALLA RESISTENZA
“Evoca il dolore del nostro passato”
“La scultura di valore riflessivo è inserita in un contesto anonimo”
“Puntuto, dolore, evoca nostro passato”.
[In relazione alla piazza]“Pasticceria e ristorantino: buoni! Una volta arrivata in questo quartiere per viverci, sono stati i primi luoghi dove mi sono fermata per spendere del tempo meraviglioso con il mio grande amore”
CANNETO
“Fa riflettere sulla città, su com’è e come invece potrebbe essere”
“Giardino col cavallino oggi luogo di trans e spaccio! Sotto ci sono i parcheggi!”
La piazzetta col Cavallino e, sullo sfondo, il Canneto [Foto by Associazione Culturale GoTellGo, CC BY, SA]E’ una rarità un canneto così vicino, un’area incolta nel bel mezzo di realtà edilizie; qui fa da sfondo alla piazzetta col Cavallino (6) che costeggia via Antonio Malfante, incorniciata altrimenti dal retro imponente e fuori scala del complesso di piazza dei Navigatori, nello stile tipico dell’epoca fascista; è uno spazio da recuperare, concordano tutti, ma anche il luogo di promesse mai realizzate: “Dalla finestra di casa vedevo il canneto – racconta un’ex residente di Navigatori- e speravo che prima o poi lo avrebbero trasformato in un parco”.
CHIESA DI SANTA FRANCESCA ROMANA
“Negli anni Ottanta era l’unico punto di aggregazione, accoglieva tutti”
“M ricorda quella che si trova a via di Tor Marancia, per la sua ampiezza interna”
“Il campanile mi ricorda quello di Sant’Antonio a piazza Asti (zona Re di Roma inizi Tuscolana)”
“Abside/retro, oratorio ‘fuori scala’ mattoni rossi e travertino forte richiamo alla romanità”
“Chiesa pop con finestra rotonda”.
PARCO SCOTT
“Sembra di aver fatto chilometri ed essere finalmente fuori città”
“Molto bello, si sentono i suoni del parco con i suoi uccelli e il vento nelle fronde e le urla di gioia dei bimbi. Si sentono i profumi delle piante”
“1979/80 un tappeto di siringhe – degradato. Oggi il quartiere è molto più qualificato e curato”
“Bella sorpresa: un mandorlo!”
“Piacere dei sensi!”
“Vorrei tornare per visitare tutto il parco fino al Quo Vadis”.
“Evoca Villa Ada, zona ex agricola ora medio alta”.
ALMONE
“Povero Almone, perché farlo sparire?”
“Non è più Roma, fango scivoloso, scroscio dell’acqua, storia di un luogo unico”
MONUMENTO A ENRICO GALVALIGI
A conclusione del contributo pubblichiamo due grafici. Il primo sintetizza la percentuale degli stimoli percepiti dai partecipanti in relazione agli incontri fatti, ai ricordi e ai cinque sensi.
Il secondo grafico sintetizza le sensazioni percepite dai partecipanti in relazione alla meraviglia, alla sorpresa, alla curiosità, allo stimolo alla riflessione, all’evocazione nel senso di ricordi o collegamenti, al desiderio di vedere valorizzati i luoghi visitati.
E infine un’immagine che testimonia il lavoro sul campo fatto dai serendipiwalker.
Tutti i post del progetto:
- Alle origini del Serendipiwalk. Quando l’azzardo diventa metodo per documentare il territorio
- Serendipiwalk nel quartiere Ostiense
- Serendipiwalk nel quartiere San Paolo
- Serendipiwalk nel quartiere Garbatella
- Serendipiwalk nel quartiere Navigatori
- Serendipiwalk nel quartiere Tor Marancia
- Serendipiwalk nel quartiere Tre Fontane
- Serendipiwalk nel quartieri della Montagnola e Grottaperfetta
complimenti per il progetto, il nostro è un quartiere piuttosto nuovo in cui c’è poca memoria storica, poche fotografie e quasi per niente filmati, e molti ricordi finiscono per perdersi quando vengono a mancare i testimoni. Tanto ci sarebbe da dire e spero avrete altre occasioni per approfondire.
Vi invito però a verificare meglio la datazione della costruzione della chiesa di Santa Francesca Romana. Escludo che possa essere stata costruita nel 1932, molto più plausibile che sia stata eretta tra la fine degli anni ’50 e la metà dei ’60, oltretutto significherebbe che Zander, nato nel 1920, l’avrebbe progettata
all’età di 12 anni.
Ciao,
grazie per la segnalazione.
Abbiamo verificato e gli anni corretti sono 1967-1969.
l’anno invece è il 1959, almeno se si vuole dare credito allo striscione commemorativo che hanno esposto sulla facciata della chiesa in questi giorni. Si festeggiano quest’anno i suoi 60 anni.