Quinta e penultima tappa del nostro cammino a piedi lungo la Via del Tratturo: da Civitanova del Sannio a Castropignano, circa 16,5 chilometri, abbastanza semplice, se non fosse per il gran caldo d’inizio luglio. Una tappa con tante curiosità che rimandano a storie interessanti e poco note…
Poco dopo aver lasciato Civitanova del Sannio, incontriamo una lapide intitolata al pescasserolese Cesidio Gentile, soprannominaro Jurico, pastore di professione che conduceva le greggi in transumanza tra l’Abruzzo e la Puglia. Dotato di un’incredibile memoria, aveva imparato da solo a leggere e scrivere. Lo immaginiamo accanto alle sue pecore declamare versi rivisitati di poemi cavallereschi. Nel 1904 scrisse la Leggenda marsicana, poema epico sulla storia del Marsi. Il poeta pastore abruzzese morì proprio nei pressi di Civitanova del Sannio, a 67 anni, a causa di una brutta caduta da cavallo.
Ci incuriosisce un monumento che si rileva essere un tributo alla memoria del disastro minerario di Monongah nella Virginia Occidentale, negli Stati Uniti. Erano le 10,30 del mattino del 6 dicembre 1907 quando, nelle gallerie 6 e 8 della miniera di carbone si sviluppò un’esplosione terrificante a causa della quale persero la vita 362 minatori provenienti per lo più dall’Italia meridionale e dall’Europa orientale: le vittime italiane ufficiali furono 171, immigrate dal Molise, dalla Calabria e dall’Abruzzo, di esse ben 36 provenivano da Duronia. Lasciamo il minuscolo borgo ripensando all’epoca della Grande Emigrazione, che vide protagoniste intere generazioni di italiani e che molti hanno ormai purtroppo dimenticato.
L’agognata fontanella si trova all’ingresso del paese, proprio dietro la chiesetta tratturale di Santa Lucia con un piccolo crocifisso sovrastato da un’aquila sopra il portale.
Un’altra curiosità ci riporta in piena storia del Novecento: se si guarda con attenzione, infatti, su alcuni edifici sono presenti vecchie scritte di epoca fascista, inneggiamenti a Badoglio, evviva ai partiti dell’epoca e persino due stencil evanidi del Duce. Nella foto sottostante addirittura si legge la frase: “Duce, gli uomini, gli eventi del 1922” sul muro di un edificio all’inizio di Via S. Lucia.
Daniele ci indica la torre longobarda e il cantone di Fata, una giovane sposina che preferì lanciarsi nel burrone piuttosto che giacere con il duca che la reclamava in virtù dello jus primae noctis.
Il sole sta ormai tramontando, da una delle finestre del castello osserviamo il panorama in cui è ben riconoscibile la parte iniziale del percorso (in salita) che ci aspetta domani.
Ci corichiamo finalmente. Il silenzio della notte è rotto dai rintocchi dell’orologio, in azione senza sosta ogni quarto d’ora…
[Maria Teresa Natale, travel designer e guida turistica]
- La Via del Tratturo, tappa 1: da Pescasseroli a Villetta Barrea
- La Via del Tratturo, tappa 2: da Villetta Barrea a Villa Scontrone
- La Via del Tratturo, tappa 3: da Villa Scontrone a Roccasicura
- La Via del Tratturo, tappa 4: da Roccasicura a Civitanova del Sannio
- La via del Tratturo, tappa 5: Civitanova del Sannio a Castropignano
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