Riprendiamo il cammino lungo l’antica Trasversale Sicula lungo una tappa, di media lunghezza e abbastanza e in ombra, che da Pantalica ci porta a Palazzolo Acreide (circa 17 km). Partiamo presto, con il fresco, Turi dell’Agriturismo Pantalica ci regala della gustosa frutta fresca locale da assaporare in cammino.
Attraverso un’ampia e lungo discesa nel bosco raggiungiamo la valle dell’Anapo e riprendiamo il cammino lungo la ex Ferrovia Siracusa Vizzini, già parzialmente percorso nella tappa precedente.
Superiamo un’altra galleria e poi incrociamo una frana che riusciamo con facilità a oltrepassare. È stata causata dalle ingenti piogge del 2021 che hanno investito la Sicilia orientale e provocato disagi e distruzioni.
In breve raggiungiamo il limite della Riserva e proseguiamo lungo il percorso, costeggiando il fiume, la ex Stazione ferroviaria di Cassaro fino a giungere alla ex Stazione di Palazzolo Acreide. Per fortuna gran parte del percorso è in ombra e incontriamo anche delle sorgenti che ci consentono di rinfrescarci.
Abbandoniamo quindi il tracciato della ferrovia e percorrendo un paio di chilometri di salita lungo una strada asfaltata secondaria raggiungiamo Palazzolo Acreide, accompagnati dall’abbaiare dei cani da guardia che vigilano dai loro recinti.
Palazzolo Acreide è una cittadina graziosa, piacevole e ben curata, anch’essa patrimonio Unesco per via delle sue chiese barocche. Ci vogliono almeno tre ore per esplorarla, a partire dall’antica polis greca di Akrai, nella parte più alta del borgo, fondata dai Corinzi siracusani nel VII secolo a.C., riutilizzata e ampliata durante la dominazione romana e infine distrutta dagli arabi nel IX secolo.
Seguendo il percorso di visita, costeggiamo il decumano pavimentato a lava, i resti del tempio di Afrodite sull’acropoli, il bellissimo teatro adagiato sul pendio naturale e le straordinarie latomie dell’Intagliata e dell’Intagliatella, antiche cave di pietra riutilizzate nei secoli da greci, romani, cristiani, bizantini, come sepolcri, catacombe, abitazioni, ripari o luoghi di culto.
Lungo le pareti delle cave sono visibili degli incavi di diversa dimensione che ospitavano dei quadretti votivi o pinakes nei cui pressi si svolgevano le cerimonie di culto. Se ne è conservato uno in particolare all’entrata dell’Intagliatella, guardatelo con attenzione: sulla sinistra si riconosce una scena di sacrificio, sulla destra una scena di banchetto degli eroi con due personaggi sdraiati su una kline, al centro un guerriero con corazza e corta spada sul fianco.
Dopo la visita del sito archeologico, sosta gastronomica: ci fermiamo a gustare una granita al limone presso il Caffè Infantino in corso Vittorio Emanuele. Lì incontriamo un “trasversalista”, Enzo Marabita, un gentile signore in pensione ancora molto attivo, che ama produrre saponi naturali e scolpire bastoni da cammino artigianali. Sulla maglietta che indossa campeggia la scritta: Quannu lu peri cammina, lu cori sciala e quando lu cori sciala, lu peri balla (= quando il piede cammina, il cuore gode e quando il cuore gode, il piede balla).
Gentilmente Enzo si offre di accompagnarci ai ruderi del vecchio castello abbandonato dopo il terremoto del 1693 per godere del tramonto sulle colline iblee e la valle dell’Anapo mentre le campane della barocca basilica di San Paolo suonano per invitare i fedeli all’ultima funzione della giornata.
Dovunque in città sono affissi stendardi di San Paolo, patrono della città. C’è stata la festa da pochi giorni, il 29 giugno – in periodo di mietitura – con la spettacolare “Sciuta” (=uscita) della vara della statua di San Paolo, gli “nzareddi” (i fuochi d’artificio che coprono il sagrato della chiesa con strisce di carta colorate) e l’offerta delle “cuddure di San Paolo”, i pani del santo in forma di ciambelle decorate con serpenti di pasta (non a caso San Paolo protegge dai morsi velenosi).
Un’altra curiosità d Palazzolo Acreide è costituita dai balconcini dei palazzi sorretti da mensole scolpite in forma di maschera. Noi ci siamo soffermati a guardare i 28 mascheroni di Palazzo Lombardo Cafici in via Garibaldi, afferenti a detta dei palazzolesi, al balcone barocco più lungo del mondo, ben 30 metri. O piuttosto erano queste figurine grottesche con funzione apotropaica che osservavano noi, fisse e immobili, in atteggiamento derisorio.
I tombini del paese sono decorati con un’aquila coronata, uccello araldico che allude al tiranno Gerone, coi fulmini della guerra ai piedi e uno scudo ovale sul petto che raffigura la testa di Cerere frugifera, ovvero che produce messi e frutti in abbondanza.
Terminiamo la proficua giornata in trattoria, all’Osteria del Gallo, con dei gustosi e abbondanti casarecci con melanzane e tonno.
INFORMAZIONI UTILI
Sud Est B&B
Via Giuliano 10, Palazzolo Acreide
Cell. 368330900
https://www.sudestbb.com/
[Maria Teresa Natale, cammino effettuato il 5 luglio 2022]
- ATS: quattro passi a Sortino, borgo di pupi e pizzoli
- ATS: da Sortino alla Sella di Filiporto tra le antiche necropoli di Pantalica
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