Antica Trasversale Sicula: da Pantalica a Palazzolo Acreide lungo la ex ferrovia nella Valle dell’Anapo

Riprendiamo il cammino lungo l’antica Trasversale Sicula lungo una tappa, di media lunghezza e abbastanza e in ombra, che da Pantalica ci porta a Palazzolo Acreide (circa 17 km).  Partiamo presto, con il fresco, Turi dell’Agriturismo Pantalica ci regala della gustosa frutta fresca locale da assaporare in cammino.

Turi ci fa omaggio di pesche, pere e albicocche locali [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Turi ci fa omaggio di pesche, pere e albicocche locali [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Attraverso un’ampia e lungo discesa nel bosco raggiungiamo la valle dell’Anapo e riprendiamo il cammino lungo la ex Ferrovia Siracusa Vizzini, già parzialmente  percorso nella tappa precedente.

In cammino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
In cammino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Superiamo un’altra galleria e poi incrociamo una frana che riusciamo con facilità a oltrepassare. È stata causata dalle ingenti piogge del 2021 che hanno investito la Sicilia orientale e provocato disagi e distruzioni.

In cammino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
In cammino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
In breve raggiungiamo il limite della Riserva e proseguiamo lungo il percorso, costeggiando il fiume, la ex Stazione ferroviaria di Cassaro fino a giungere alla ex Stazione di Palazzolo Acreide. Per fortuna gran parte del percorso è in ombra e incontriamo anche delle sorgenti che ci consentono di rinfrescarci.

La ex stazione ferroviaria di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La ex stazione ferroviaria di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La ex stazione ferroviaria di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La ex stazione ferroviaria di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Abbandoniamo quindi il tracciato della ferrovia e percorrendo un paio di chilometri di salita lungo una strada asfaltata secondaria raggiungiamo Palazzolo Acreide, accompagnati dall’abbaiare dei cani da guardia che vigilano dai loro recinti.

Palazzolo Acreide è una cittadina graziosa, piacevole e ben curata, anch’essa patrimonio Unesco per via delle sue chiese barocche. Ci vogliono almeno tre ore per esplorarla, a partire dall’antica polis greca di Akrai, nella parte più alta del borgo, fondata dai Corinzi siracusani nel VII secolo a.C., riutilizzata e ampliata durante la dominazione romana e infine distrutta dagli arabi nel IX secolo.

Il teatro greco di Akrai [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Il teatro greco di Akrai [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Seguendo il percorso di visita, costeggiamo il decumano pavimentato a lava, i resti del tempio di Afrodite sull’acropoli, il bellissimo teatro adagiato sul pendio naturale e le straordinarie latomie dell’Intagliata e dell’Intagliatella, antiche cave di pietra riutilizzate nei secoli da greci, romani, cristiani, bizantini, come sepolcri, catacombe, abitazioni, ripari o luoghi di culto.

Le latomie di Akrai [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Le latomie di Akrai [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Lungo le pareti delle cave sono visibili degli incavi di diversa dimensione che ospitavano dei quadretti votivi o pinakes nei cui pressi si svolgevano le cerimonie di culto. Se ne è conservato uno in particolare all’entrata dell’Intagliatella, guardatelo con attenzione: sulla sinistra si riconosce una scena di sacrificio, sulla destra una scena di banchetto degli eroi con due personaggi sdraiati su una kline, al centro un guerriero con corazza e corta spada sul fianco.

Pinax cn scena di sacrificio e banchetto [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Pinax cn scena di sacrificio e banchetto [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Dopo la visita del sito archeologico, sosta gastronomica: ci fermiamo a gustare una granita al limone presso il Caffè Infantino in corso Vittorio Emanuele. Lì incontriamo un “trasversalista”, Enzo Marabita, un gentile signore in pensione ancora molto attivo, che ama produrre saponi naturali e scolpire bastoni da cammino artigianali. Sulla maglietta che indossa campeggia la scritta: Quannu lu peri cammina, lu cori sciala e quando lu cori sciala, lu peri balla (= quando il piede cammina, il cuore gode e quando il cuore gode, il piede balla).

Il quinquetto in cammino in compagnia del trasversalista Enzo [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Il quinquetto in cammino in compagnia del trasversalista Enzo [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Gentilmente Enzo si offre di accompagnarci ai ruderi del vecchio castello abbandonato dopo il terremoto del 1693 per godere del tramonto sulle colline iblee e la valle dell’Anapo mentre le campane della barocca basilica di San Paolo suonano per invitare i fedeli all’ultima funzione della giornata.

La valle dell'Anapo vista dal castello di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
La valle dell’Anapo vista dal castello di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Dovunque in città sono affissi stendardi di San Paolo, patrono della città. C’è stata la festa da pochi giorni, il 29 giugno – in periodo di mietitura – con la spettacolare “Sciuta”  (=uscita) della vara della statua di San Paolo, gli “nzareddi” (i fuochi d’artificio che coprono il sagrato della chiesa con strisce di carta colorate) e l’offerta delle “cuddure di San Paolo”, i pani del santo in forma di ciambelle decorate con serpenti di pasta (non a caso San Paolo protegge dai morsi velenosi).

Stendardo di San Paolo, patrono di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Stendardo di San Paolo, patrono di Palazzolo Acreide [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Un’altra curiosità d Palazzolo Acreide è costituita dai balconcini dei palazzi sorretti da mensole scolpite in forma di maschera. Noi ci siamo soffermati a guardare i 28 mascheroni di Palazzo Lombardo Cafici in via Garibaldi, afferenti a detta dei palazzolesi, al balcone barocco più lungo del mondo, ben 30 metri. O piuttosto erano queste figurine grottesche con funzione apotropaica che osservavano noi, fisse e immobili, in atteggiamento derisorio.

I mascheroni di Palazzo Lombardo Cafici [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
I mascheroni di Palazzo Lombardo Cafici [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
I tombini del paese sono decorati con un’aquila coronata, uccello araldico che allude al tiranno Gerone, coi fulmini della guerra ai piedi e uno scudo ovale sul petto che raffigura la testa di Cerere frugifera, ovvero che produce messi e frutti in abbondanza.

Lo stemma di Palazzolo Acreide al centro di un tombino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Lo stemma di Palazzolo Acreide al centro di un tombino [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Terminiamo la proficua giornata in trattoria, all’Osteria del Gallo, con dei gustosi e abbondanti casarecci con melanzane e tonno.

Casarecci con melanzane e tonno [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
Casarecci con melanzane e tonno [Foto: Associazione culturale GoTellGo / Maria Teresa Natale, CC BY NC SA]
INFORMAZIONI UTILI

Sud Est B&B
Via Giuliano 10, Palazzolo Acreide
Cell. 368330900
https://www.sudestbb.com/

Area archeologica di Akrai

[Maria Teresa Natale, cammino effettuato il 5 luglio 2022]

  1. ATS: quattro passi a Sortino, borgo di pupi e pizzoli
  2. ATS: da Sortino alla Sella di Filiporto tra le antiche necropoli di Pantalica
  3. ATS: da Pantalica a Palazzolo Acreide lungo la ex ferrovia nella Valle dell’Anapo
  4. ATS: da Palazzolo Acreide a Giarratana, il paese dei cipuddari
  5. ATS: da Giarratana a Chiaramonte Gulfi lungo il bosco di Calaforno
  6. ATS: da Chiaramonte Gulfi a Comiso con sosta alla pagoda della Pace di Canicarao
  7. ATS: da Comiso al Castello di Donnafugata con il giardino esoterico
  8. ATS: da Donnafugata a Scoglitti di Camarina (la filosofia del cammino)

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